La nota del segretario cittadino Pd Andrea Sirotti circa le polemiche sorte sull’impianto: “Ben vengano il dibattito e il confronto, ma partendo dai dati di realtà, non da rappresentazioni faziose”: il segretario cittadino Pd Andrea Sirotti interviene sul dibattito innescatosi dopo la riclassificazione del termovalorizzatore modenese. Ecco la dichiarazione di Sirotti:
«Al di là delle strumentalizzazioni evidenti del centrodestra che su questi temi dovrebbe usare toni più prudenti visto che le scelte nazionali dei diversi Governi Berlusconi hanno fatto strame delle politiche ambientali, non può non stupire che, anche da parte di chi si professa ambientalista, si affermino cose palesemente contraddittorie. Veniamo ai fatti. L’inceneritore di Modena è stato riclassificato, perché recupera dalla combustione dei rifiuti il 60% di energia, vale a dire 180 milioni di kWh, pari al fabbisogno di oltre 40.000 utenze domestiche. Questo modifica la natura giuridica dell’impianto, che, per effetto delle previsioni di legge, assume una valenza non più subordinata a limiti territoriali. Tuttavia, in linea con la normativa regionale, che troverà definizione nel prossimo Piano per la gestione dei rifiuti, il gestore e gli Enti locali hanno comunque convenuto che verrà data priorità ai rifiuti provinciali e, solo in seconda battuta, ad eventuali rifiuti provenienti dalla regione. Non ci sarà, quindi, alcuna “invasione” di rifiuti da altre parti d’Italia.
Inoltre, se si raggiungesse, come si dovrà, l’obiettivo della drastica riduzione di conferimento dell’indifferenziato alla discarica, passando dall’attuale 13% al 3%, non ci sarà spazio per rifiuti provenienti da altri territori, rimanendo costante la capacità dell’impianto, che non brucerà di più. Infine, i dati testimoniano che la raccolta differenziata nella Provincia di Modena continua a crescere, oggi siamo al 58%: grazie a questi risultati che vanno ulteriormente migliorati sarà possibile ridurre il ricorso alle discariche. Se questi sono, come sono, i dati oggettivi appare chiaro che la politica di gestione dei rifiuti a Modena prosegue nella direzione tracciata nei piani provinciali, aumentando la raccolta differenziata, utilizzando l’inceneritore come fonte di recupero di energia, pur avendo ridotto da 240.000 a 180.000 tonnellate la capacità di combustione dell’impianto, per il funzionamento del quale non necessita la costruzione di alcuna ulteriore linea. E’ necessario semmai perseguire con maggiore decisione la drastica riduzione del conferimento in discarica, anche per le ragioni sopra richiamate. In conclusione, quindi, ben vengano il dibattito e il confronto, ma partendo dai dati di realtà, non da rappresentazioni faziose».
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