8 marzo, Belloi “Sia un evento fuori dagli stereotipi”

slider, Modena

“La Festa della Donna sia lontano dalle dinamiche consumistiche. In questo giorno simbolico è giusto proporre riflessioni ma anche definire ciò che intendiamo fare per ridurre le sperequazioni e le violenze di cui come donne siamo vittime”. Così Patrizia Belloi, responsabile Politiche di genere e delle famiglie Pd città di Modena, in occasione della festa dell’8 marzo. 

“Due anni di pandemia, le donne hanno perso il lavoro e sono state violate, malmenate e uccise più di prima. No, la pandemia non ci ha resi migliori. Una guerra alle porte, le donne hanno pagato ancora una volta un prezzo altissimo in termini di violenze. Oggi festeggiare la donna deve essere più che mai un evento fuori dagli stereotipi e dall’idea consumistica e falsa che siano sufficienti un fiore e un localino fuori porta per liberarci la coscienza e passare direttamente al marzo del 2023. Oggi se vogliamo essere oneste non è possibile nemmeno riempirci la bocca di slogan e fare iniziative di routine senza chiederci quanto bene ce la stiamo raccontando. Occorre stare dentro la realtà delle cose, stare con le persone e nello specifico con le donne e con i loro problemi. Sporcarci le mani. Serve una politica vera che preveda di essere e poi di fare. Una politica che non si improvvisa perché non è vero che tutti possono farla. I recenti fatti ce ne hanno dato prova. Da decenni i fronti aperti sui temi delle donne sono tanti e negli ultimi due anni si sono ancor di più inasprite le situazioni e implementati i bisogni; si sono prodotte ulteriori crisi, violenze e diseguaglianze. In questo giorno simbolico è certamente giusto proporre riflessioni ma anche definire ciò che intendiamo fare per ridurre le sperequazioni e le violenze di cui come donne siamo vittime. Per ora dobbiamo accontentarci di ridurle, con l’obiettivo futuro di annullarle. I fronti da sempre aperti sono una serie di diritti che troppo spesso declamiamo ma troppo poco e troppo lentamente recuperiamo: come il diritto al lavoro, alla sicurezza e alla salute. Tanto ci sarebbe ancora da dire ma ci accontentiamo di questo per un 8 marzo in cui finalmente si possa festeggiare l’appagamento di qualcuno di questi diritti. Un 8 marzo che sancisca la pace perché come al solito le guerre le fanno gli uomini, in verità alcuni uomini, ma a pagarne le conseguenze ci siamo anche noi”.