Area Nord, Azzolini “Mirandola non ha bisogno dell’autarchia di Lodi”

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Il segretario del Pd di Mirandola Marco Azzolini auspica che le risorse del Pnrr, destinate al comune della Bassa modenese e ai territori limitrofi, vengano impiegate tramite un progetto condiviso fra i vari enti dell’area che va dal ferrarese occidentale alla Bassa reggiana. “Bisogna rilanciare l’Unione, l’autarchia della destra è la strada sbagliata”, dice Azzolini. Ecco la nota:

“Mirandola e l’Area Nord stanno vivendo uno dei momenti più difficili dal dopoguerra ad oggi. Al prolungarsi della ricostruzione post sisma si è infatti aggiunta la pandemia, che ha stravolto la vita delle persone e delle comunità acuendo il rischio di dover affrontare una crisi economico-sociale derivante dalle difficoltà di diverse imprese e dalla chiusura di tante attività. Poi, come se non bastasse, è arrivato il blocco dei lavori istituzionali e amministrativi dovuto alla sciagurata uscita di Mirandola dall’Unione.
La Giunta di destra rappresentata dall’avvocato Roberto Lodi, per affrontare questi problemi, ha una ricetta: ‘Mirandola farà da sola’, cioè autarchia di passata e infausta memoria e isolamento della città.
Siccome purtroppo Mirandola da sola non risolverà nessun problema ma anzi, così facendo, si rischia l’impoverimento progressivo, il Partito democratico punta su una visione completamente alternativa.
Bisogna far rinascere le motivazioni di una nuova collaborazione e organizzazione dell’Unione come riferimento di governo di gran parte dei servizi dei Comuni dell’Area Nord e allo stesso tempo costruire nuove relazioni per affrontare in modo efficace i problemi e quindi costruire uno sviluppo positivo comune.
Il nostro territorio ha un futuro di benessere se è protagonista di un disegno di sviluppo più largo.
Un ampia zona di questa Regione, che va dalla Via Emilia al Po, dal ferrarese occidentale alla bassa reggiana, ha bisogno di un rilancio economico-sociale e infrastrutturale. Proprio per questo, nel momento in cui si decide come utilizzare le risorse del Pnrr, della programmazione europea e di quella regionale, le istituzioni di questi territori devono chiedere insieme alla Regione di elaborare una proposta di sviluppo che intervenga su mobilità, sanità e socio-assistenziale, sostenibilità ambientale, formazione e ricerca e sostegno alle imprese e all’innovazione. Una richiesta che deve partire dal Piano d’area cispadano, dal Patto territoriale dell’Area Nord sottoscritto nel 2019 e dall’Accordo con i Comuni Mantovani.
Il Partito democratico avanza questa proposta consapevole che per fare ciò servono persone e forze politiche capaci di fare politica e questo costa fatica e sacrificio perché occorre disponibilità al dialogo, capacità di mediazione, conoscenza del territorio, visione futura e coraggio.
Tutte caratteristiche che questa destra ha dimostrato di non possedere”.