Scuola San Giacomo, Mantovani “Da parte dell’amministrazione grave mancanza di trasparenza”

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La consigliera Pd di Mirandola Alessandra Mantovani ritiene grave il fatto che nell’ultimo Consiglio comunale l’amministrazione non abbia dato conto delle ragioni che hanno portato alla decisione di demolire le strutture ammalorate della scuola dell’infanzia Montessori della frazione di San Giacomo, precedentemente dichiarate “difetti estetici”. La domanda ora è sulle responsabilità, sui costi e sulle condizioni di riapertura della scuola. Ecco la nota:

“All’interpellanza presentata dal Pd sulle condizioni di sicurezza della scuola M. Montessori di San Giacomo, ancora il 29 luglio l’assessora all’Urbanistica di Mirandola Letizia Budri liquidava le disfunzioni strutturali come meri ‘difetti estetici’ da correggere con opere di ‘mitigazione visiva’ e assicurava sull’assenza di situazioni di rischio. Ben diverso è stato l’esito dell’ispezione dei vigili dell’12 agosto scorso: è emerso infatti un problema di sicurezza che avrebbe comportato in alternativa o la chiusura della scuola per sei mesi o l’abbattimento delle strutture ammalorate; ma soprattutto è stata evidenziata l’incertezza circa l’effettivo raggiungimento delle condizioni di anti-sismicità, quelle per l’appunto, perseguite dall’intervento di ristrutturazione dell’edificio.

È un fatto grave che, nella sede istituzionale del Consiglio comunale del 6 settembre, né il sindaco Alberto Greco né l’assessore Budri abbiano ritenuto doveroso fornire chiarimenti ufficiali su quanto si è verificato e sulla decisione assunta dall’amministrazione, che si è vista costretta alla demolizione delle strutture ammalorate. La contraddittorietà delle dichiarazioni rilasciate dall’assessore Letizia Budri in momenti diversi di questa vicenda appare evidente: dai fasti delle celebrazioni inaugurali di una scuola ‘più bella e più sicura’ – riaperta ad aprile con sette mesi di ritardo e ancora con un cantiere in corso, promiscuo all’uso scolastico, oltre che in mancanza di tutti i dispositivi antincendio – alle imbarazzanti dichiarazioni dell’ultimo mese.

Ancora in questi giorni, annunciando la demolizione, l’assessore continua a sostenere che siamo di fronte a meri difetti estetici. Ma francamente non si è mai sentito che si demolisca, a un costo di aggiuntivo di circa 40mila euro, per ragioni estetiche. Se poi è vero che i lavori di demolizione sono appena iniziati con procedura d’urgenza, ci si domanda se la riapertura della scuola lunedì 13 possa avvenire in sicurezza, senza che si riproducano le situazioni di rischio legate alla contiguità tra cantiere, giardino e spazi della scuola già verificatesi nei mesi scorsi. Dopo le numerose interpellanze, il gruppo consiliare Pd si è mosso tempestivamente con un ulteriore accesso agli atti. Ma è già evidente che nei confronti dei cittadini di Mirandola, e nella fattispecie della frazione di San Giacomo, questa amministrazione non solo ha mancato palesemente, dimostrando la propria incapacità gestionale, riconducibile a evidente negligenza, con i conseguenti danni economici, tutti da valutare. Ma si è anche resa responsabile di una grave mancanza di trasparenza e correttezza nel riconoscimento e nella comunicazione di obiettive situazioni di rischio nelle quali è stata aperta la scuola, con possibile pregiudizio della sicurezza dei bambini e delle strutture scolastiche. È stato dunque arrecato un grave vulnus al rapporto fiduciario fondamentale tra cittadini e istituzioni di governo della città di cui questa giunta dovrà prima o poi assumersi piena responsabilità politica”.