Scuola, Pd Modena “No a classi sovraffollate, intervengano il Parlamento e il Governo”

Modena

Il caso del sovraffollamento delle classi torna di attualità in Consiglio comunale. Il Partito democratico di Modena ha presentato, insieme a Sinistra per Modena, Verdi e Modena Civica, un ordine del giorno per chiedere a sindaco e Giunta di intervenire presso il Governo affinché vengano rinforzati gli organici in dotazione alle scuole.

La Giunta e il sindaco di Modena si facciano portavoce, tramite i propri rappresentanti, presso il Governo e il Parlamento per accelerare radicalmente i percorsi di stabilizzazione del personale docente precario e rinforzare gli organici in dotazione alle istituzioni scolastiche al fine di garantire una riapertura in sicurezza senza classi sovraffollate. Lo ha chiesto il Partito democratico di Modena con un ordine del giorno presentato da tutta la maggioranza e approvato giovedì 22 luglio in Consiglio comunale.
Secondo la responsabile Scuola del Pd modenese e prima firmataria dell’ordine del giorno, Federica Venturelli “è urgente, in coerenza con le previsioni del Pnrr e come dichiarato recentemente dal ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi, operare per la riduzione del numero di alunni per classe a partire dal prossimo anno scolastico, monitorando le condizioni di sicurezza e di agibilità delle classi e degli istituti. Al Governo chiediamo quindi un piano straordinario di assunzioni di personale per rilanciare il ruolo strategico della scuola contro i fenomeni di dispersione, abbandono e marginalità, risolvendo un problema storico per quanto concerne sia il personale docente che tecnico-amministrativo”.
Risulta che il problema del sovraffollamento delle classi coinvolga diverse scuole della provincia e che, con il calo demografico in atto, i casi rischino di aumentare nei prossimi anni, con il risultato di un calo di iscritti sul primo ciclo e l’aumento di studenti sul secondo. “Ritengo questo odg di importanza capitale anche se non fossimo in tempo di pandemia – sottolinea la consigliera Pd Irene Guadagnini -. Una delle riforme che servirebbero davvero alla scuola sarebbe quella di poter formare classi piccole, di 15-20 persone. Utopia, in tempi di risparmio, di tagli, di mancanze di ogni genere, con situazioni limite in cui gli insegnanti portano materiale proprio o si chiedono contributi alle famiglie.
In questi anni sembra però che più che le risorse sia mancata la volontà di portare la scuola in una direzione che cambierebbe la vita degli studenti. Oltre a migliorare la didattica, diminuire il numero di alunni permetterebbe di ovviare a un enorme problema, che è quello della possibilità di ingresso ad anno iniziato, da parte di quei ragazzi che si accorgono di aver sbagliato strada. Possibilità naturalmente non negata in teoria, ma complicatissima nella pratica. Il miglioramento dell’orientamento scolastico riguardo la scelta della scuola superiore è un problema di cui si parla pochissimo e che invece è cruciale per evitare l’errore e lo spreco, in una delle poche scelte definitive della vita. Una decisione spesso influenzata da tanti fattori come la provenienza familiare, che di fatto limitano o annullano il ruolo di ascensore sociale che dovrebbe avere la scuola. Un paese civile – conclude Guadagnini – dovrebbe investire nell’aumento degli spazi scolastici e degli insegnanti”.