Attività motoria, gruppo Pd “Valorizzarla a partire dalle scuole”

Modena, slider

Valorizzare l’attività motoria, in brusco calo anche a causa della pandemia, promuovendola a partire dalle scuole. È il tema dell’ordine del giorno presentato dal gruppo Pd: “Serve un’indagine che valuti l’impatto che il covid ha avuto sulle abitudini sportive dei giovani modenesi”. 

 

Valutare tramite uno studio-indagine l’impatto che il covid-19 ha avuto, e ha, sulla pratica motoria e sportiva degli studenti delle scuole medie inferiori e superiori con l’obiettivo di venire a conoscenza, attraverso questionari e test, del livello di competenza motoria di un campione significativo di studenti anche in rapporto alle possibilità economiche della famiglia. È quanto chiesto alla giunta con un ordine del giorno, presentato dal consigliere comunale Pd Ferdinando Tripi e dalla vice capogruppo Pd Federica Venturelli, approvato dal consiglio comunale nella seduta di giovedì 10 giugno. Sulla base dei risultati ottenuti dalla ricerca – che dovrà essere intrapresa da Asl, enti di promozione sportiva, Università e Ufficio scolastico provinciale – il gruppo Pd di Modena impegna la giunta a favorire l’estensione delle opportunità di attività motorie e sportive per tutte e tutti, valutando la possibilità di impiego di risorse e spazi aggiuntivi – anche parchi cittadini – in collaborazione con il terzo settore e con la rete sociale offerta dalla città. L’obiettivo è di valorizzare sia l’acquisizione e l’accrescimento delle competenze motorie sia l’educazione allo sport e alla competizione, intra ed inter-scolastica. “La pandemia ha comportato per un lungo periodo una riduzione delle opportunità di svolgimento di attività motoria e sportiva – spiega Tripi -. Solo il 50% della popolazione modenese 18-69 anni svolge un’attività considerata dall’Oms sufficiente per la salute. Percentuale che scende al 9% fra i ragazzi e i bambini. In quella fascia di età l’Oms ritiene che si dovrebbe praticare un’ora al giorno di attività moderata-intensa ma un terzo di loro svolge sostanzialmente solo le ore di educazione fisica a scuola. La situazione è peggiorata con la Dad, inattuabile per l’educazione fisica, e con un rilevato incremento sia del sovrappeso-obesità nella popolazione giovanile sia dell’abitudine tabagica, fino alle ore spese davanti al pc, allo smatphone e alla tv. A preoccupare – continua Tripi – è il relativo decadimento o addirittura mancato sviluppo delle competenze motorie un tempo considerate proprie dell’età, con accrescimento delle differenze connesse alle diseguaglianze”. “Modena deve essere terra di sport universale, senza barriere all’ingresso, con una forte regia pubblica da parte dell’ente locale che opera con tutti i soggetti del mondo sportivo – ha affermato Venturelli -. Con l’ordine del giorno presentato vogliamo difendere e sostenere lo sport come modello di inclusione e come patrimonio fondamentale per la nostra comunità. Inoltre crediamo che sia arrivato il tempo di restituire dignità all’insegnamento della disciplina sportiva nel mondo della scuola”.