Donne Pd Bassa “Non si chiuda mai più la Maternità dell’ospedale di Mirandola”

Dai Circoli, slider

“La Direzione dell’ASL deve dare pubblicamente la garanzia che non accadrà più un evento simile”: la presidente Antonella Baldini, a nome della Conferenza delle Donne della Bassa Modenese, chiede che il reparto di Maternità/Ginecologia dell’Ospedale di Mirandola sia dotato del personale necessario ad evitare che si torni a ripetere la chiusura temporanea come avvenuto nel mese di dicembre. “Riteniamo che sia più semplice spostare un medico o più di uno, temporaneamente, che chiudere l’accesso al punto nascita a più di 20 donne”. Ecco la nota della Conferenza delle Donne Pd Bassa Modenese:

La chiusura temporanea della Maternità dell’Ospedale di Mirandola è stata per la nostra area qualcosa di molto grave. Abbiamo salutato favorevolmente la riapertura anticipata e soprattutto non finiremo mai di ringraziare il personale del reparto e del consultorio che ha lavorato per rendere meno disagevole lo spostamento su altri ospedali delle future mamme. Ma con altrettanta chiarezza diciamo che episodi come questi non si devono ripetere. Per questo chiediamo che la nostra maternità / ginecologia sia dotata dell’organico necessario al fine di fare fronte anche a momenti di difficoltà, che possono capitare. Oggi non si regge con un organico risicato e con la mancanza di una stretta collaborazione con altri reparti di ostetricia/ginecologia della rete ospedaliera modenese. Non vogliamo entrare in dettagli organizzativi che non sono di nostra competenza ma riteniamo che sia più semplice spostare un medico o più di uno, temporaneamente, che chiudere l’accesso al punto nascita a più di 20 donne. Future mamme che avevano seguito un percorso, conosciuto il personale, le regole e tutto quanto necessario per vivere serenamente questo evento così unico. Abbiamo evitato polemiche perché capiamo bene il momento ma non permetteremo più che questo accada e non staremo più zitte. La Direzione dell’ASL deve dare pubblicamente la garanzia che non accadrà più un evento simile. Lo deve alle donne dell’Area Nord, di cui noi continueremo a farci portavoce.