Mirandolaexit, Ratti “Finale sia capofila della nuova Unione a 8”

Dai Circoli

Il capogruppo Pd in Consiglio comunale a Finale Emilia Andrea Ratti è intervenuto, mercoledì sera, nel corso del dibattito sul futuro dell’Ucman dopo l’uscita di Mirandola, invitando l’Amministrazione di Finale Emilia, il Comune più popoloso, a farsi capofila di un nuovo progetto di Unione. “I sindaci – ha detto Ratti – si devono trovare quanto prima e dare il via allo studio di fattibilità di un progetto a 8”. Ecco la nota di Andrea Ratti:

“L’Unione dei comuni Area Nord è la scelta di governo di un territorio che da 17 anni sta facendo un percorso che ci ha fatto convivere in modo uguale e omogeneo organizzando servizi di qualità per tutti i cittadini della Bassa, dando a tutti le stesse opportunità. Una scelta politica strategica di crescita progressiva che nel tempo si è concretizzata nell’ASP, nei servizi di sostegno all’handicap e alle famiglie in difficoltà, nella scuola di musica Andreoli, nell’hospice che sta nascendo a San Possidonio per tutti i cittadini della Bassa. Nel settembre del 2019 tutti i consiglieri dell’Unione votarono a favore di un documento di programmazione per iniziare un percorso di riverifica organizzativa e di governance, finalizzata ad una nuova fase costituente. La Lega di Mirandola, con una scelta irresponsabile, ha deciso di distruggere tutto nel modo peggiore, senza preoccuparsi del destino degli altri. I report dei tecnici incaricati ci dicono che Ucman così com’è senza Mirandola non può reggersi. Siamo chiamati quindi prima di tutto a una scelta politica. Abbiamo il dovere di ascoltare i tecnici e prendere le utili informazioni che ci portano, ma la prima scelta da fare è politica. Noi vogliamo continuare a dare alla nostra terra una gestione omogenea, condivisa, di qualità. Ci sono altre sfide che come territorio abbiamo davanti. Dobbiamo pensare ad un piano per lo sviluppo economico, dobbiamo collegare il territorio all’Europa, c’è da affrontare il tema del trasporto ferroviario per collegare la Bassa con Modena, e quello della ciclovia del Sole e della ciclovia Vento, come il tema della sicurezza idrogeologica tra Secchia e Panaro. Ora i tecnici ci dicono che senza Mirandola questa Unione non si regge più. Allora facciamo una nuova Unione a 8. Questa è una scelta politica, ma anche una scelta tecnica. Va fatto uno studio di fattibilità a 8, fatto insieme, incaricandone l’Unione. Non ha senso uno studio di Finale solo per Finale. Noi dobbiamo far ripartire l’Unione, nuova, policentrica, non ripetiamo l’errore di accentrare tutto su di un unico Comune, facciamo un passo alla volta, ma ripartiamo. Finale potrebbe avere una grande opportunità da giocare. Senza Mirandola, Finale è il Comune più grande e popoloso della futura Unione. L’opportunità sta nell’abbandonare dubbi e timori decidendo finalmente di prendere per mano un territorio, ponendosi con convinzione come Comune capofila della nuova Unione. Con Mirandola si dovrà trovare un accordo sull’uscita: si può anche divorziare, ma bisogna farlo in modo civile. I sindaci si devono trovare quanto prima e dare il via allo studio di fattibilità di un progetto a 8. Partiamo da un progetto che si basi sui servizi conferiti da tutti gli otto Comuni, verifichiamone sostenibilità finanziaria e di personale. Questo è il primo passo”