Pd Pavullo “Polemiche di “bassa Lega”, lavorare tutti insieme”

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“Se davvero si tiene alla montagna le polemiche sterili ed i processi alle intenzioni non servono, serve invece un’azione comune di dialogo e confronto a tutti i livelli istituzionali, svolta insieme da tutti”: il Pd di Pavullo risponde così al tentativo della Lega di delegittimare il percorso, tuttora operativo, avviato dalla Regione per tornare a riaprire i punti nascita chiusi in montagna. Ecco la nota del Pd di Pavullo:

“In pieno Covid, la Lega ha provato a inserire nel Documento di economia e finanza della Regione un emendamento che avrebbe fissato un termine perentorio per riattivare il punto nascita di Pavullo. L’emendamento non c’entrava nulla col documento principale ed è stato quindi respinto. Secondo la Lega questo dimostrerebbe la volontà di non riaprire il punto nascita. La riapertura del punto nascita, invece, è prevista dal programma di mandato della Giunta Regionale e dal protocollo operativo tra Regione e Ministero della Salute per la riapertura dei punti nascita in montagna, sul quale si sta lavorando. Il Covid ha rallentato tutto e non appena la pandemia lo consentirà il percorso di riapertura del punto nascita riprenderà. A oggi, stabilire date fisse e ultimative in campo sanitario, con la pandemia in corso, è soltanto un’operazione di “bassa Lega”, che fa finta di non vedere cosa sta succedendo nè chi sta lavorando e su che cosa. Noi pensiamo che nessuno in montagna desideri davvero il depotenziamento dell’ospedale o non abbia a cuore la riapertura del punto nascita. Piaccia o meno, si deve partire dalla situazione attuale, per cui occorre vigilare ed essere attivi in tutte le sedi per portare a casa il risultato della riapertura. Meglio restare sulle cose concrete e lavorare tutti insieme, come già proposto da noi e da altre forze politiche, per consolidare l’ospedale, i servizi sanitari territoriali e la riapertura del punto nascita. Sempre per restare sulle cose concrete e non sulle polemiche facili ed inutili, per le aree periferiche come la nostra c’è anche il problema di reperire e trattenere il personale sanitario compresi i medici di base per i quali, oltre ai meccanismi incentivanti, occorre prevedere tutto ciò che renda attrattivo il nostro territorio e le nostre comunità, in termini di alloggi, servizi, condizioni di lavoro. Tutte cose che non si risolvono con un colpo di bacchetta magica o con qualche comunicato stampa ad effetto, ma per le quali le Amministrazioni locali possono (e devono) scendere in campo per svolgere il ruolo determinante che compete loro. Se davvero si tiene alla montagna le polemiche sterili ed i processi alle intenzioni non servono, serve invece un’azione comune di dialogo e confronto a tutti i livelli istituzionali, svolta insieme da tutti. Si metta da parte il colore politico e si guardi in avanti, al risultato che tutti vogliamo e su cui tutti ci dobbiamo impegnare.