Modena 0-6, Venturelli “Continuiamo a essere comunità educante”

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Nei giorni scorsi si è tenuta, a Modena, la Commissione servizi dove è stato fatto un primo aggiornamento sullo stato dei lavori del progetto Modena Zerosei costruire futuro, un lavoro corale e con la partecipazione delle coordinatrici pedagogiche. Ecco cosa è uscito dalla discussione nel commento della responsabile Scuola Pd della città e consigliera comunala Federica Venturelli:

“Con il ruolo centrale della Fondazione Cresciamo, a controllo pubblico, e la nascita dei Poli 0-6, ci saranno maggiori garanzie di continuità e un passaggio sereno che garantisca la conoscenza dei percorsi svolti da ogni bambino. Il percorso è intrecciato coi tempi complessi ed emergenziali che stiamo vivendo. Sappiamo che la chiusura delle scuole e tutte le difficoltà che ne derivano gravano in misura maggiore sui bambini che già si trovavano in contesti familiari e sociali difficili e/o in condizioni di povertà educativa. Ma anche per bambini disabili o con deficit di apprendimento. Inoltre il preoccupante aumento delle violenze domestiche riportate durante la quarantena testimonia che molti bambini rischiano di essere esposti a contesti familiari pericolosi. L’Amministrazione, grazie a tutti gli operatori e le operatrici del settore, ha garantito l’apertura dei servizi educativi a settembre, riprogettando l’organizzazione e sperimentando, anche, il prolungamento dell’orario per le scuole d’infanzia fino alle 18. Questa Amministrazione non abdica, anzi rilancia, interpretando fino in fondo il suo ruolo di supervisore e organizzatore del futuro della scuola modenese, garantendo, tra l’altro, maggiore qualità del servizio per tutte le bambine e i bambini, non solo per coloro che frequentano i servizi a gestione pubblica, e promuovendo un’alleanza pedagogica più strutturata sul territorio. In questo quadro s’inserisce la convenzione con le FISM che abbiamo approvato nei giorni scorsi con l’obiettivo di salvaguardare e potenziare la rete di servizi educativi del territorio, dare un’offerta ampia e diversificata, nel rispetto della libertà di scelta delle famiglie. Il sistema integrato è garanzia di pluralismo educativo. La sfida centrale è assicurare a tutti un servizio con standard organizzativi e qualitativi adeguati, rispondere alle nuove esigenze delle famiglie, garantendo la possibilità di accesso a tutti, in particolare ai figli di cittadini in condizioni di povertà, consolidando ed estendendo la percentuale di copertura potenziale dei bambini sia nella fascia 0-3 che 3-6. Oggi discutiamo su come essere comunità educante, una comunità che ogni giorno ha a che fare con la complessità delle questioni educative e che deve fronteggiare i rapidi cambiamenti sociali che si riflettono sui difficili compiti di accompagnamento e sostegno all’apprendimento e alla crescita. Consapevoli che le risorse per la scuola sono l’investimento più importante per un nuovo modello di sviluppo fondato sulla cura e sulla crescita complessiva della persona, in una città attenta a tutti i suoi cittadini”.