Mirandolexit, Silvestri “Golinelli, la memoria selettiva e il dialogo”

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“Noi non abbiamo nessun imbarazzo a discutere dell’uscita a luglio (semmai dovrebbe averlo Golinelli, che aveva garantito che a gennaio era tutto pronto e finito), ma anche questa eventualità si discute partendo dal merito, dagli interessi di Mirandola, certo, ma anche da quelli degli altri otto Comuni”: il coordinatore Pd Area Nord Simone Silvestri risponde all’on. Golinelli sulla possibilità di dialogo tra le parti. Ecco la sua nota:

“Al solito, l’on Golinelli ricorda solo quello che gli pare, vede la paglia nell’occhio dell’altro e non la trave nel suo. Quando Golinelli ha imposto Mirandolaexit, trattando tutti gli altri Comuni da parassiti, noi gli abbiamo chiesto di discutere prima due cose: 1) la possibilità di riformare l’Unione a nove; 2) la verifica dei conti, cioè dei grandi vantaggi che Golinelli continua a sbandierare a parole senza che nessuno abbia ancora visto (e verificato) un numero e un progetto. Tutti ricordano che la risposta fu: “Noi abbiano i voti e facciamo quello che ci pare! tutt’al più, se ne avremo bisogno, faremo le convenzioni”. A pochi mesi di distanza, il nostro ineffabile onorevole, dopo che il TAR e il Consiglio di Stato hanno detto che la delibera di Mirandola non può essere immediatamente esecutiva, perché ci sono questioni da chiarire e approfondire, si è scoperto paladino del dialogo, salvo poi continuare a trattare il Pd come un fastidioso disturbo e mettere anche gli altri sindaci del centrodestra nel sacco di sindaci “litigiosi e confusi”, perché mettono al primo posto i loro Comuni e non gli ordini di Golinelli. Noi non abbiamo nessun imbarazzo a discutere dell’uscita a luglio (semmai dovrebbe averlo Golinelli, che aveva garantito che a gennaio era tutto pronto e finito), ma anche questa eventualità si discute partendo dal merito, dagli interessi di Mirandola, certo, ma anche da quelli degli altri otto Comuni”.