Pd Vignola “Perché sono sbagliate le ‘ricette’ antiCovid della destra”

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“Se si fanno proposte non ponderate e non concordate con le autorità sanitarie, solo per provare a giocare al rilancio, non ci si può lamentare poi perché vengono bocciate”: il Pd di Vignola interviene sulle polemiche social scatenate dopo che il Consiglio comunale di Vignola ha bocciato una mozione presentata dal centrodestra. Ecco la nota Pd Vignola:

“La maggioranza consiliare ha bocciato una mozione presentata, in Consiglio comunale, dal centrodestra che chiedeva il finanziamento da parte del Comune presso il Cromaton di ulteriori test antigenici e sierologici nonché la costruzione di una tensostruttura esterna all’ospedale per il ricovero dei pazienti positivi. La bocciatura ha scatenato polemiche sui social che non tengono in alcun conto le argomentazioni tecnico-scientifiche alla base del voto. Ricordiamo che la Regione Emilia-Romagna ha già attivato percorsi di diagnosi e cura che coinvolgono i medici di medicina generale e le USCA, i quali possono chiedere in tempi brevi lo svolgimento dei tamponi e applicare poi i protocolli di sicurezza e cura adeguati. L’azienda USL ha adottato tamponi che rispondono a precisi standard di sensibilità: acquistare altri tamponi (ve ne sono in commercio almeno 200 tipi di versi), significa introdurre elementi di incertezza nella già difficile situazione attuale, perché a sensibilità diversa dei test, fa seguito un potere di predittività diversa, che va interpretata attentamente prima di sottoporre le persone coinvolte a ulteriori esami (fonte di altri costi) e a misure restrittive, che possono incidere drasticamente sulla vita sociale e lavorativa. Occorre inoltre definire con il Dipartimento di Igiene e Sanità pubblica della Ausl i criteri di accesso ai test, perché non siano inutilmente ridondanti e quindi inefficienti (ripetuti con tempistica inopportuna a persone con o anche senza una reale indicazione) o discriminatori (non vi accedono le persone che ne avrebbero bisogno, perché non adeguatamente informate o reclutate o impossibilitate a raggiungere la sede del test, come potrebbe accadere ad anziani in RSA, disabili, affetti da malattie croniche invalidanti etc). E’ per questi motivi che la Giunta di Vignola ha proposto di riservare eventuali test antigenici aggiuntivi a categorie sociali più fragili, come gli ultra65enni onde fare diagnosi e terapia precoci (prevenzione secondaria). L’iniziativa di allestire tendoni, poi, per il ricovero e la cura dei contagiati non risolve, ma anzi comporta altri problemi. Primo, una tale misura non può essere decisa unilateralmente dal Comune, ma dovrebbe essere concordata con i direttori sanitari dell’Ospedale e del Distretto, ai quali fa capo l’organizzazione sanitaria territoriale, a loro, tra l’altro, competerebbe l’onere di reperire il personale sanitario e non, necessario per far funzionare tale struttura. In pratica il progetto ha un valore se preventivamente concordato e coordinato con le autorità sanitarie competenti, non unilateralmente dal Consiglio comunale. Se si fanno proposte non ponderate e non concordate con le autorità sanitarie, solo per provare a giocare al rilancio, non ci si può lamentare poi perché vengono bocciate”.