Donne Pd Bassa “Case della salute, accelerare sull’innovazione”

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“La programmazione socio-sanitaria del Distretto prevede cinque Case della Salute a diversa intensità di prestazioni, a Mirandola, Finale Emilia, Concordia, Cavezzo e San Felice. La Casa della Salute già operante a Finale Emilia è il luogo dove poter avviare una sperimentazione di soluzioni innovative, funzionale anche a dare celere risposta ai cittadini di Massa Finalese per la mancata presenza di uno dei medici di base.”: lo chiede la Conferenza delle Donne Pd della Bassa Modenese. Ecco la loro nota:

“L’Area Nord di Modena si è sempre caratterizzata per la capacità di cogliere le esigenze dei cittadini e dare risposte con modalità spesso innovative, anche in periodi difficili come quelli dell’emergenza sisma e della ricostruzione. La drammatica lezione di questa emergenza pandemica ci ha confermato che è indispensabile rendere più forte il Servizio Sanitario Nazionale, pubblico e universale, e che priorità assoluta sono il potenziamento e la ristrutturazione dell’assistenza integrata socio-sanitaria territoriale. La Conferenza delle Donne Pd della Bassa Modenese – costituitasi lo scorso 23 ottobre con l’adesione di oltre cento donne che vivono e lavorano nel nostro territorio – ritiene sia indispensabile ragionare di futuro, a maggior ragione ora che il presente ci consegna una crisi di dimensioni e gravità straordinarie. L’attuale sistema, fondato prevalentemente sul ricovero ospedaliero o in altre strutture come le RSA, ha mostrato enormi limiti a partire dalla netta separazione con le politiche sociali e dalla scarsa integrazione socio-sanitaria. La Regione Emilia-Romagna ha finanziato le Case della Salute da realizzare su tutto il territorio regionale, luogo dove vengono concentrati tutti i professionisti e i servizi. Raggiungibile fisicamente e telefonicamente h 24 e 7 giorni su 7, dove l’assistenza avviene attraverso l’azione congiunta dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta, dei medici specialisti, degli infermieri, degli assistenti sociali, delle ostetriche, degli operatori socio assistenziali, del personale allo sportello, del personale amministrativo, delle associazioni dei pazienti e del volontariato. La programmazione socio-sanitaria del nostro Distretto prevede cinque Case della Salute a diversa intensità di prestazioni, a Mirandola, Finale Emilia, Concordia, Cavezzo e San Felice. Proponiamo strutture con tipologia di servizi di base anche per gli altri quattro comuni dell’Unione. Ora occorre celermente recuperare i ritardi di realizzazione o completamento delle Case della Salute già programmate e dell’Osco. La pandemia ci chiede di accelerare processi di innovazione, integrazione e potenziamento dei servizi territoriali. La Casa della Salute già operante a Finale Emilia è attualmente quella a maggior complessità di prestazioni e numeri di utenti e la riteniamo, nell’immediato, il luogo ove poter avviare una sperimentazione in tal senso. Consideriamo tale sperimentazione funzionale anche a dare celere risposta ai cittadini di Massa Finalese per la mancata presenza di uno dei medici di base. Solo attraverso un equilibrio tra Ospedale e Territorio saremo in grado di rispondere alle esigenze di una società cambiata, che presenta forti sofferenze che la pandemia ha reso più evidenti”.