Formigine, Simeone “Gravissimo che Righi Riva neghi i femminicidi”

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Il coordinatore Gd del Distretto ceramico Filippo Simeone stigmatizza le affermazioni del consigliere di centrodestra Righi Riva che, durante l’ultima seduta del Consiglio comunale a Formigine, ha negato l’esistenza dei femminicidi come aggravante degli omicidi, nel silenzio, tra l’altro, dei suoi colleghi di schieramento. Ecco il commento di Simeone:

“Il consigliere Righi Riva, ex candidato sindaco del centro-destra, ha fatto una dichiarazione che offende tutti noi, soprattutto chi vive o ha vissuto situazioni di violenza domestica, per non parlare del poco rispetto per la memoria delle purtroppo numerose donne uccise per femminicidio. Vorrei ricordare che già da inizio anno il numero di questi casi in Italia è stato di 50 vittime. Dal 2000 a oggi le donne uccise in Italia sono 3.230, di cui 2.355 in ambito familiare e 1.564 per mano del proprio coniuge/partner o ex partner. A crescere nel 2018 sono soprattutto i femminicidi commessi in ambito familiare/affettivo (+6,3%, da 112 a 119) ed è angosciante anche solo pensare che molte altre persone subiscano violenze simili, ma nel silenzio. Il termine è femminicidio e non omicidio, perché con questo termine si vuole intendere qualcosa in più, cioè un’aggravante. Dal dizionario Treccani: “Femminicidio = Termine con il quale si indicano tutte le forme di violenza contro la donna in quanto donna, praticate attraverso diverse condotte misogine (maltrattamenti, abusi sessuali, violenza fisica o psicologica), che possono culminare nell’omicidio”. Le parole sono importanti, impariamo ad usarle. Forse su un punto bisogna dare ragione al consigliere: nel codice penale non compare il termine “femminicidio”, ma esistono “solamente” leggi a partire da quella del 27 giugno 2013, n. 77 sulla ratifica d esecuzione della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, fatta a Istanbul l’11 maggio 2011, fino ad arrivare alle leggi contro lo stalking e nel 2019 la legge sul codice rosso. Alla luce di ciò ci chiediamo tutti come il consigliere e avvocato Righi Riva possa definire il femminicidio inesistente e senza nessuna aggravante di genere. Le dimissioni e una ripassata della normativa vigente sarebbero il minimo. Sicuramente per arrivare all’obiettivo di annullare questo fenomeno serve un cambiamento culturale in tutti noi sul ruolo del genere femminile e degli altri generi nella società attraverso soprattutto l’abbattimento dell’ideologia machista e patriarcale vigente ancora oggi in Italia. Serve la politica. Serviamo tutti noi, perché purtroppo tutto ciò non sarà facile da estirpare, ma è doveroso farlo. E’ anche per questo che trovo veramente scandaloso che nessun altro esponente politico di destra o centrodestra si sia espresso contro queste idee indegne del consigliere formiginese. Neanche donne di FDI, FI o della Lega. Tutto ciò è molto grave e non da sottovalutare, perché l’idea che ne esce è quella di una insignificanza di queste affermazioni, che in realtà non sono solo sbagliate giuridicamente, ma sono uno scempio morale”.