Silvestri “Le crisi di Finale e San Felice sfocino in un nuovo patto”

Dai Circoli

A Finale e a San Felice c’è un problema politico, troppo tempo nel sostituire gli assessori dimissionari. La nuova Unione sia l’occasione per un nuovo patto per le comunità della bassa modenese: lo dichiara il coordinatore Pd dell’Area Nord Simone Silvestri. Ecco la sua nota:

“A Finale Emilia non c’è il nuovo nome dell’assessore al posto dell’uscente Paganelli, nonostante da tempo, quest’ultima, fosse stata pubblicamente sfiduciata dal sindaco Palazzi. A San Felice le dimissioni dell’assessore al bilancio Marchetti risalgono a inizio del mese di agosto, anche se non c’è mai stata una comunicazione ufficiale dell’Amministrazione. Ad oggi non si conosce la vera discussione dietro ad una inaspettata e grave rinuncia, avvenuta a poco più di anno dalla nascita della giunta Goldoni. Inizia ad essere evidente che nelle giunte di centro destra che guidano due dei Comuni più grandi della bassa modenese ci sono dei problemi politico-amministrativi.
Difficoltà aumentate per gli effetti della scelta dell’onorevole Golinelli e della Lega di Mirandola di uscire dall’Unione. A San Felice e Finale Emilia sono diventate così evidenti le bugie elettorali della Lega che prometteva ovunque di migliorare l’Unione e il fallimento-tradimento del sindaco di Mirandola Greco ed ex presidente Ucman. A tutto questo va aggiunta poi una programmazione della ricostruzione pubblica al palo, sia a San Felice che a Finale, mentre molti avevano creduto nelle tante parole che avevano illuso su una facile accelerazione. Ecco così che le crisi di giunta al buio (senza l’immediata nomina del nuovo assessore) diventano terreno di scontro politico.

La formazione della nuova Unione sia l’occasione per stringere un patto sui temi più importanti per le nostre comunità. Sarebbe importante superare quel racconto che da troppi anni dipinge una parte politica come il male assoluto. Messaggio ovviamente sbagliato e fuorviante. Ma che tanto faceva comodo per guadagnare consenso senza impegnarsi nelle difficoltà amministrative dovute a crisi economica e terremoto.
Dove si è arrivati in questi anni lo sanno tutti. Lo abbiamo davanti agli occhi.Noi siamo pronti ad una discussione pubblica, leale e seria, su cosa fare per rafforzare e migliorare le comunità della bassa modenese. La Lega di Mirandola ha preferito isolarsi. Goldoni e Palazzi cosa vogliono fare?”.