Exit, Mantovani “E’ Mirandola che deve restituire soldi all’Ucman”

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“Mirandola non solo non ha mai pagato per gli altri, ma dovrà trasferire cioè ‘restituire’ all’Unione, dilazionata in due anni, la somma di euro 102.555,46”: la consigliera Pd dell’Unione dei Comuni dell’Area Nord e comunale a Mirandola Alessandra Mantovani rigetta al mittente le ragioni che gli esponenti della Lega di Mirandola hanno accampato per spiegare la decisione di far uscire Mirandola dall’Unione, e cioè che Mirandola avrebbe pagato per altri, quando invece il Consiglio dell’Unione svoltosi giovedì sera ha certificato esattamente l’opposto. Ecco la dichiarazione di Alessandra Mantovani:

“Che il recesso di Mirandola dall’Unione voluto dall’Amministrazione leghista sia un salto nel buio, una scelta motivata da ragioni ideologiche, senza uno studio tecnico di fattibilità e contro il parere degli organismi comunali e sovracomunali preposti al controllo economico e alla verifica della regolarità tecnico-amministrativa dell’operazione è ormai cosa nota. Che la gestione operativa del recesso sarà affidata a un ‘super manager’ da ingaggiare e che valuterà – si badi – non la vantaggiosità dell’uscita, ma le modalità della sua esecuzione, è una novità di questi giorni. Che la ratifica di questa avventuristica operazione sia stata accompagnata dal consueto fuoco di sbarramento di falsità e sventolamento di slogan, a cui questa Lega di lotta e di governo ci ha avvezzato, certo non stupisce. Ma la verità sta in poco posto e lo dimostra quanto si è deciso giovedì sera nel Consiglio dell’Unione, dove si è votata una importante delibera in materia dei nuovi criteri di riparto per il trasferimento di risorse all’Unione da parte dei Comuni in riferimento ai servizi sociali, alla pubblica istruzione e al diritto allo studio. Tale delibera prevede, secondo un principio di equità, che le spese siano ripartite fra i Comuni che hanno conferito le funzioni in proporzione al numero degli abitanti residenti. Fanno eccezione certe tipologie di spese, ad esempio quelle per il ricovero degli anziani in strutture e assistenza domiciliare o i contributi concessi per situazione di disagio economico ed altre fattispecie per cui i singoli Comuni ‘rispondono’ nello specifico per i propri residenti. Ebbene: il consuntivo di questa operazione che riallinea i Comuni sulla base del dare e dall’avere mostra che Mirandola non solo non ha mai pagato per gli altri, ma dovrà trasferire cioè ‘restituire’ all’Unione, dilazionata in due anni, la somma di euro 102.555,46. Perché il Comune che ha più cittadini logicamente spende di più. Allora le cose non stanno proprio come ci viene raccontato, tra vacche, mangiatoie e bancomat. E l’aspetto più surreale di tutta questa situazione è che la Lega -presente di Mirandola il solo consigliere Golinelli – e FI hanno serenamente votato a favore di un provvedimento che ratifica ed esibisce la infondatezza di tante loro illazioni. A corollario va ricordato che si è anche votato il conferimento in Unione del Servizio personale da parte del Comune di San Possidonio. Una decisione che dimostra come l’Unione sia una realtà in evoluzione e in crescita. Golinelli, ineffabile, si è astenuto, ma ha poi votato l’immediata esecutività”.