Pd Castelnuovo “La scuola deve essere in cima alle priorità”

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Il Circolo Pd di Castelnuovo e Montale Rangone, a firma della segretaria Roberta Verdelli, ha elaborato un documento sulla scuola che verrà, che è stato inviato al segretario nazionale Pd Nicola Zingaretti, al presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, all’assessora regionale alla Scuola Paola Salomoni e al segretario provinciale Pd Davide Fava. Nel documento si chiede che nel progettare il ritorno a scuola, a settembre, si tenga conto delle esigenze di tutti i soggetti coinvolti, a cominciare dagli studenti, soprattutto quelli delle famiglie più fragili, che hanno seguito con molta difficoltà la didattica a distanza. Ecco un sunto delle richieste del Pd di Castelnuovo e Montale Rangone:

“Il diritto allo studio è uno dei diritti fondamentali del nostro ordinamento democratico. La scuola è il più potente strumento di eliminazione delle diseguaglianze sociali, economiche e fisiche. In soli 3 mesi di lockdown centinaia di bambine e bambini, ragazze e ragazzi sono stati esclusi di fatto dalla didattica e dalla socializzazione, perché privi di mezzi tecnologici, per le loro fragilità personali, perché la didattica a distanza non è stata in grado di sostituire l’insegnamento in presenza. La politica deve mettere la scuola in cima alle sue priorità. E’ importante fare proposte che consentano di far ripartire il prossimo anno scolastico in sicurezza. Nel breve periodo le scelte che verranno messe in campo dovrebbero essere considerate con carattere temporaneo, per poter poi procedere a un’analisi effetti/benefici. La non omogeneità dei territori dovrebbe essere un’opportunità per favorire la ripresa: là dove è possibile, differenziando scelte, proposte e investimenti sulle diverse situazioni e risorse locali. Per il medio e lungo periodo sarebbe necessario che nei tavoli e commissioni che stanno lavorando per la riapertura dei servizi educativi e le scuole, partecipasse maggiormente chi in questi servizi opera: Anci, Conferenza Stato Regioni, insegnanti, educatori, sindacati, terzo settore e associazionismo civico. Questo consentirebbe di affrontare in modo integrato i vari problemi di sicurezza sanitaria, organizzazione spaziale e temporale, della qualità e forma della didattica, per i vari ordini di scuola e servizi educativi. Ci teniamo a porre l’attenzione sulle tante necessità di famiglie e scuola, nell’avere cura di non dimenticare nessuno, al fine di continuare nel modello di scuola virtuoso, in particolare della nostra provincia, dove alla base sta il Patto di Corresponsabilità Scuola/Famiglia che andrebbe esteso, a nostro parere, anche all’Ente locale. Speriamo in un decreto che arrivi nel più breve tempo possibile; che tragga quello che di positivo è avvenuto con la didattica a distanza, ma che non renda tale strumento quello definitivo; che sia chiaro, pratico, conciso; che sia differenziato per ogni ordine e grado delle scuole e che valuti la territorialità e la storia delle scuole in quanto ogni regione ha una sua specificità e la scuola non può trascendere dal tessuto regionale e locale in cui è innestata. Noi vogliamo e dobbiamo costruire una scuola migliore, in cui la risoluzione dei problemi attuali non sia solo una soluzione tampone: tutti gli investimenti che si metteranno in campo dovranno portare a un cambiamento migliorativo della nostra scuola”.