Sassuolo, Gruppo Pd “Telefonata rubata, denunciamo il sindaco”

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Il Gruppo consiliare del Pd di Sassuolo denuncia il sindaco Menani per aver diffuso il contenuto di una telefonata privata tra tre consiglieri del Gruppo, avvenuta a Consiglio comunale già dichiarato concluso. Nella telefonata i consiglieri esprimevano critiche politiche all’Amministrazione di Sassuolo. Ecco la nota del Gruppo consiliare Pd di Sassuolo:

“Siamo indignati per quello che sta succedendo a Sassuolo e per il clima che il Sindaco Menani sta alimentando sostenendo il falso. A Consiglio comunale concluso, come prova il video che mostriamo e NON durante i lavori del Consiglio come ha scritto lui, dopo che la registrazione del Consiglio era stata dichiarata chiusa, è stata ascoltata, registrata, e poi diffusa una telefonata PRIVATA fra tre consiglieri delle opposizioni. La telefonata riguardava gli argomenti che hanno tenuto banco in città in questi giorni, e conteneva osservazioni di natura politica destinate a rimanere riservate. Esternazioni riassumibili come critica politica al fatto che in città, a nostro avviso, vi è un esercizio da parte di alcuni tecnici dell‘Amministrazione che ormai si sono sostituiti alla politica e ai politici. Se nel corso di quella telefonata abbiamo usato tono accesi, ribadiamo, sempre nell’ambito dell’esercizio di critica politica, ne daremo eventualmente spiegazione nelle sedi deputate. Ma con questo comunicato vi informiamo di aver dato mandato agli avvocati Cathy La Torre e Rita Nanetti di denunciare il sindaco di Sassuolo affinché l’autorità giudiziaria accerti se la sua condotta, in particolare l’aver diffuso senza il nostro consenso sui social una conversazione privata che si presuppone fraudolentemente ascoltata e acquisita, integri violazione dell’art. 617 del Codice Penale, che recita esattamente: “chiunque, fraudolentemente, prende cognizione di una comunicazione o di una conversazione, telefoniche tra altre persone o comunque a lui non dirette, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni e costituisca abuso di ufficio. La stessa pena si applica a chi rivela mediante qualsiasi mezzo di informazione al pubblico il contenuto della convenzione, salvo che il fatto costituisca più grave reato”. Peraltro riteniamo anche che un sindaco che usa una registrazione che non doveva neppure esistere, presa dalla piattaforma del Consiglio comunale online per motivi personali, politici e propagandistici in danno alle opposizioni, abusi del suo ruolo istituzionale e per questo chiederemo l’intervento della magistratura. Dal canto nostro, continueremo la nostra battaglia contro una Giunta che utilizza queste modalità per suffragare le sue proposte di schedatura di alcuni cittadini”