Pd Mirandola “Ecco la nostra proposta per rafforzare l’Unione”

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Nessuno deve uscire dall’Unione, il Comune di Mirandola, per le sue dimensioni, deve avere un ruolo di stimolo e mediazione, si impone la necessità di un accordo per completare il trasferimento dei servizi: il Pd di Mirandola ha elaborato una specifica proposta per rafforzare l’Unione dei Comuni dell’Area Nord. Ecco la nota del Pd di Mirandola:

“Non si fa l’interesse dei cittadini, delle famiglie, delle associazioni e delle imprese né uscendo dall’Unione, né rimanendo immobili in una situazione di difficoltà, né pensando che l’unica soluzione sia sfasciare tutto. I Comuni divisi e isolati rischiano di diventare entità residuali nelle scelte politiche strategiche e di impoverirsi. E’ invece indispensabile dare nuovo slancio all’Unione: rappresenta la dimensione istituzionale, fuori da un’ottica municipale e localistica, per promuovere e rilanciare il nostro distretto. Ora più che mai abbiamo bisogno di far pesare le necessità e i progetti di questo territorio. Per questo motivo chiediamo ai sindaci e a tutte le forze politiche responsabilità, coraggio e lungimiranza nel cercare di costruire una proposta condivisa, un punto alto e utile di mediazione. La sfida non è tecnica, bensì politica. Il Partito democratico di Mirandola si mette a disposizione per intraprendere questa strada ed essere al fianco dei sindaci perché, lo ricordiamo, i sindaci, per primi, sono i responsabili del funzionamento dell’Ente Unione dei Comuni. Come Pd teniamo fermo il principio che nessuno deve uscire dall’Unione e che il Comune di Mirandola, come principale del comprensorio, ha un ruolo guida di stimolo e di mediazione per l’unità dell’Area nord. Come procedere, quindi, insieme? Il punto di partenza va individuato nella realizzazione del Bilancio preventivo 2020, votato all’unanimità, e del Documento Unico di Programmazione che ne rappresenta l’orizzonte politico e operativo e la premessa condivisa e sottoscritta dai sindaci. Occorre urgentemente definire un piano del personale necessario, a partire dai dirigenti; bisogna affrontare il tema dei servizi e della loro gestione comune, a partire dalla riqualificazione e rafforzamento dei Servizi sociali e della Pubblica istruzione; va dato corso al trasferimento all’Unione del servizio Ambiente, vanno istituiti l’Ufficio Europa e l’Ufficio di Piano Unico per l’urbanistica. Per i Comuni che ancora non l’hanno fatto si impone la necessità di trovare un accordo per completare il trasferimento dei servizi, scelta cruciale per il loro efficientamento e per poter accedere all’aliquota massima del contributo regionale. Un gruppo di lavoro si occuperà della riforma e dell’unificazione dei regolamenti dell’Unione e dei Comuni. Infine, è chiaro che per un reale ed effettivo rafforzamento dell’Unione si dovrà richiedere alla Regione di rendere ancora più stringenti e vantaggiose le regole per il trasferimento dei servizi e per l’erogazione dei contributi conseguenti, in modo da favorire ulteriormente il conferimento in Unione di tali servizi da parte dei Comuni”.