Coronavirus, Fava e Poggi “Bene l’accordo tra Governo e sindacati”

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E’ stato raggiunto un accordo tra i sindacati e l’Esecutivo che, insieme, hanno rivisitato l’elenco delle attività produttive indispensabili, in modo da garantire la sicurezza dei lavoratori. Il commento positivo del segretario provinciale Pd Davide Fava e del responsabile Economia e Lavoro nella Segreteria provinciale Pd Alessandro Poggi:

Alessandro Poggi – “Come aveva auspicato il Partito democratico, non solo non si è interrotto il dialogo tra Esecutivo e sindacati, ma è anche stato trovato un accordo con l’obiettivo primario di salvaguardare la salute dei lavoratori. Da quanto risulta dalle prime notizie, è stato rivisitato l’elenco delle attività produttive ritenute indispensabili, togliendo ciò che non è considerato in questo momento essenziale, in modo da garantire, in primis, la sicurezza degli addetti. Fondamentale sarà, anche nelle prossime settimane, che nelle attività produttive che rimangono in funzione, chi lavora sia dotato degli indispensabili dispositivi di protezione individuali e, in tutti i luoghi di lavoro, venga adottato in maniera rigorosa il Protocollo sulla sicurezza messo a punto nei giorni scorsi in accordo tra sindacati ed Esecutivo. Anzi, l’auspicio è che questo tavolo possa diventare permanente e accompagnare, quindi, l’attuazione delle misure che coinvolgono lavoratori e imprese”.

Davide Fava – “Oggi si è compiuto un importante passo avanti nella gestione concreta dell’emergenza. E’ molto positivo che, attraverso il dialogo, i rappresentanti dei lavoratori e l’Esecutivo abbiano trovato un accordo. La situazione è indubbiamente molto difficile e del tutto inedita, il Governo sta adottando misure di contenimento e di salvaguardia a tutela della salute pubblica, bene primario. E’ giusto, quindi, in questo quadro, adottare misure che, pur salvaguardando le filiere produttive indispensabili, abbiano l’obiettivo di tutelare in maniera ampia la salute dei lavoratori. Nello stesso quadro, riteniamo indispensabile salvaguardare quell’unità evocata dal presidente della Repubblica Mattarella e dalla migliore classe politica. L’interlocuzione con tutti i corpi intermedi deve andare avanti. Ora sarà cruciale proseguire sul cammino tracciato dal decreto Cura Italia che ha stanziato 25 miliardi di euro, un investimento che avrà ricadute, si calcola, quantificabili in 350 miliardi di euro. Il nostro sistema produttivo, cruciale per il futuro rilancio del Paese, deve essere messo nelle condizioni migliori per poter ripartire e salvaguardare così l’occupazione”