Area Nord, Negro “In tema ospedali le parti sono ormai chiare”

Dai Circoli

“Ospedale di Mirandola, le alternative ora sono chiare: o Mirandola ospedale di Primo livello o ospedale unico costruito a Carpi. Dei nove Consigli comunali dell’Area Nord ben sette si sono espressi a favore del rafforzamento dell’ospedale di Mirandola, uno contrario (Mirandola) e uno non ha mai voluto esprimersi ufficialmente (Finale Emilia). Il Consiglio dell’Unione è solo luogo di sintesi, non ha potere di indirizzo in materia”: il capogruppo di Liste civiche e centrosinistra nel Consiglio dell’Unione dell’Area Nord Paolo Negro ribadisce quanto è stato deciso su un tema cruciale per i cittadini dell’area, ma ora oggetto di strumentalizzazioni di campagna elettorale da parte della Lega. Ecco la dichiarazione di Paolo Negro:

“Torniamo sul tema del futuro dell’Ospedale di Mirandola e della scelta di non partecipare alla seduta del Consiglio dell’Unione tenutasi lunedì, a pochi giorni dal voto regionale. Lo facciamo perché ora lo scenario è ancora più chiaro, ma lo era già da un po’. Titolari della materia sanità sono solo i sindaci e il potere di indirizzo ce l’hanno quindi solo i rispettivi Consigli comunali, non il Consiglio dell’Unione, che in questo campo può essere solo il luogo della sintesi, non certo della coercizione della volontà (della maggioranza) dei Comuni, come si pretendeva di imporre lunedì sera. Sette Consigli comunali si sono già espressi a favore del potenziamento dell’Ospedale di Mirandola e per confermare l’archiviazione dell’idea impraticabile dell’Ospedale unico baricentrico fra Carpi e Mirandola. Si, sette Consigli comunali su nove: oltre ai Consigli dei sei comuni governati dalle liste civiche di centrosinistra, anche il Consiglio comunale di San Felice, all’unanimità, si è espresso per il superamento dell’idea di ospedale baricentrico e per il potenziamento dell’Ospedale di Mirandola, anche se poi lunedì sera in Unione il sindaco e i consiglieri di maggioranza di San Felice hanno chinato il capo al diktat della Lega di Mirandola. Il Consiglio comunale di Finale Emilia non si è mai pronunciato e non è affatto un caso: l’ospedale unico Carpi – Mirandola, se si realizzasse, si allontanerebbe da Finale. Solo il Consiglio comunale e la Lega di Mirandola (non quella di Carpi, dove la Lega non ha cambiato il proprio voto rispetto a quello di un anno fa) chiede l’Ospedale unico “baricentrico”. Questa è la mappa delle volontà. Andiamo ora dritti al punto. Esiste davvero la possibilità di fare un Ospedale baricentrico tra Carpi a Mirandola, ipotesi che si è già atteso quasi dieci anni perché prendesse corpo come volontà comune dei due territori? No. La comunità di Carpi non considera nemmeno la possibilità che l’Ospedale da costruirsi esca dal proprio territorio. Le alternative chiare in campo sono quindi solo due: da una parte portare Mirandola ad Ospedale di Primo Livello insieme a Carpi, dall’altra la costruzione di un Ospedale unico a Carpi, chiudendo Mirandola. Che sia cosi, con candore, l’ha ammesso anche il sindaco di Mirandola Alberto Greco che ha dichiarato pubblicamente che per lui l’Ospedale unico “baricentrico” fra Carpi e Mirandola si può costruire… a Cortile (di Carpi). Cioè, per la Lega si dovrebbe chiudere l’Ospedale di Mirandola che nel frattempo sarà stato oggetto di oltre 40 milioni di euro di investimenti (25 già investiti dopo il terremoto ed altri 16 programmati) per costruire, a Carpi, un ospedale unico per tutta un’area che va da Finale Emilia a Soliera: una città di 190mila abitanti la maggioranza dei quali con un Ospedale unico costruito a Cortile (nella migliore delle ipotesi) finirebbe per essere spiazzata, più lontana e periferica rispetto all’Ospedale. Dove stia la ratio nessuno lo sa. Efficienza? Economie di scala? Le stesse economie si possono realizzare portando al Primo Livello Mirandola, specializzando e mettendo in rete con pari dignità i due Ospedali di Mirandola e Carpi, come si sta facendo per Policlinico e Baggiovara. E’ il disegno per cui ci siamo battuti: potenziare il Santa Maria Bianca come nuovo ospedale di Primo Livello, al centro di una rete di servizi sanitari territoriali rafforzata. Va in questa direzione il Piano di investimenti per 32.5 milioni di euro per la sanità della Bassa licenziato dalla CTSS di dicembre. I sindaci del centrodestra avevano in quella sede deputata l’opportunità di far sentire la propria voce e di proporre un disegno alternativo. Ne avevano ampia delega (a proposito di deleghe negate), la delega propria di tutti i sindaci a nome delle proprie comunità, ma hanno taciuto. Andare al Consiglio dell’Unione convocato ad arte per riparare a questo silenzio, dopo che si era condiviso di proseguire il confronto dopo il voto delle Regionali su proposta del centrodestra, avrebbe significato legittimare l’uso del Consiglio dell’Unione per un ruolo che non ha, ossia la coercizione delle volontà della maggioranza dei Comuni e al contempo mortificare il ruolo che il Consiglio invece deve avere, ossia quello della sintesi della volontà di un territorio. Ripetiamo: il Consiglio dell’Unione non è il Consiglio federale della Lega”.