Vignola, Zagnoni “Sindaco imbarazzante su Giornata del profugo”

Dai Circoli

Un discorso dai contorni sempre più imbarazzanti: la capogruppo Pd in Consiglio comunale a Vignola Antonia Zagnoni risponde alle parole del sindaco Pelloni sulla mancata organizzazione a Vignola di iniziative in occasione della Giornata mondiale del profugo e del rifugiato. Ecco la dichiarazione di Antonia Zagnoni:

“Credo che sia buona norma, per un amministratore pubblico, agire e parlare sempre con la massima trasparenza e chiarezza, anche quando ci si confronta con un’altra parte politica in Consiglio e si è tentati dalla polemica spicciola. Purtroppo il sindaco Pelloni non sembra intenzionato a seguire questa strada: per lui ogni interrogazione, ogni richiesta di spiegazione, ogni semplice domanda è sempre, e comunque, un attacco alla sua persona o alla sua maggioranza, che merita lo scherno o la risposta arrogante. È accaduto così anche durante lo scorso Consiglio, in cui avevo chiesto perché il Comune di Vignola, a differenza di quanto stesse avvenendo nei territori vicini, non avesse ritenuto di organizzare iniziative dirette a sensibilizzare la comunità sul tema dell’accoglienza in occasione della Giornata del profugo e del rifugiato: il sindaco, pur avendo ammesso di sapere della ricorrenza, e di aver ascoltato le parole di Papa Francesco durante la messa di domenica mattina, ha risposto in modo inaccettabile, ben oltre la soglia della correttezza istituzionale che gli compete. “Le richieste di coinvolgimento in attività pubbliche, tali da ottenere il patrocinio del Comune, devono provenire “dal basso”; l’Amministrazione non è tenuta, di sua iniziativa, a programmare attività in occasioni particolari, anche di portata globale; nessuna proposta è pervenuta né da parte delle associazioni operanti sul territorio, né tantomeno dai rappresentanti degli ordini religiosi locali”. Una premessa che ci ha lasciati francamente perplessi, a cui però è seguito un discorso il quale, man mano che proseguiva, assumeva contorni ancora più imbarazzanti: in un unico calderone il sindaco è riuscito a inserire il pontefice, appunto, ma anche il servizio radiotelevisivo pubblico, reo a suo dire di aver mandato in onda un servizio sulla proposta di legge relativa allo ius culturae (chissà se lo hanno avvertito che i vertici RAI sono stati nominati durante il precedente governo gialloverde), aggiungendo poi dati confusi e imprecisi in merito agli sbarchi di migranti sulle nostre coste, concludendo infine con l’accusa di “retorica” nei confronti del nostro Gruppo. Insomma, una bella zuppa per non parlare mai del punto centrale della nostra interrogazione”.