16enni, Manni “Bene dibattito, ma prima ius culturae e voto fuori sede”

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Prima il voto a studenti e lavoratori fuori sede e l’approvazione dello ius culturae e poi si lavori all’estensione del diritto di voto ai 16enni, proposta positiva ma non sufficiente: il neo-segretario provinciale dei Giovani democratici modenesi Matteo Manni elenca le priorità in tema di riforma del diritto di voto e della cittadinanza. Ecco la sua dichiarazione:

“In queste ore è tornata ad essere discussa una proposta fatta a più riprese da tutti i partiti: l’estensione del diritto di voto ai sedicenni. Per quanto sia positiva l’intenzione di dare voce al milione di ragazze e ragazzi che venerdì scorso hanno manifestato per il clima nelle piazze e nelle strade di tutto il Paese, come Giovani democratici ci teniamo a rimarcare che esistono altre due proposte che a nostro parere dovrebbero essere la priorità in quella che si va configurando come una riforma della cittadinanza e del diritto di voto.
La prima è assicurare il diritto di voto a studenti e lavoratori fuori sede, ossia che vivono in un luogo diverso da quello di residenza. Questa è una battaglia che i Gd portano avanti da anni, con varie proposte di legge presentate, di cui l’ultima portata avanti dal comitato “Voto dove Vivo” e supportata da Marianna Madia. Tornare a casa e recarsi al proprio seggio di residenza può infatti arrivare a costare anche centinaia d’euro per alcuni fuori sede: dobbiamo permettere di esercitare il diritto di voto e compiere il proprio dovere civico nella città in cui queste ragazze e questi ragazzi studiano, lavorano e vivono.
La seconda è l’approvazione dello Ius Culturae, principio che permetterebbe a centinaia di migliaia di italiani de facto di essere finalmente riconosciuti per quello che sono, nostri concittadini. A chi, anche nel Partito democratico, suggerisce che la sua approvazione farebbe un favore alla Lega, ricordiamo che proprio inseguire quest’ultima senza cercare di realizzare il nostro progetto per il Paese finirà per avvantaggiare Salvini e la destra, esattamente come avvenne alla fine della scorsa Legislatura nel 2017.
La priorità del Governo e della maggioranza deve essere riconoscere i diritti a chi per un qualsiasi motivo non può esercitarli, che sia per la distanza da casa o per il mancato riconoscimento della cittadinanza a chi come noi cresce e studia in Italia. Noi nel frattempo Impegneremo i tanti consiglieri Gd eletti nei Comuni della provincia nella promozione di mozioni ed ordini del giorno a sostegno di questi temi per noi fondamentali”.