Bambinopoli, Ghiaroni “Pelloni vietò un banchetto per gli scacchi”

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Il segretario del Circolo Pd di Vignola Andrea Ghiaroni ricorda al sindaco Pelloni, che durante Bambinopoli disse di non aver mai negato un’iniziativa a una forza politica, di quando nel novembre del 2017 chiese al Pd di non fare un banchetto proprio per la concomitanza con il 1° Trofeo internazionale di scacchi. “Se avesse voluto – rimarca Ghiaroni – il sindaco avrebbe potuto fare lo stesso anche la domenica di Bambinopoli, solo che a parlare era il leader del suo partito e il primo cittadino ha preferito scendere in piazza con lui, a pochi passi dai bambini e dalle famiglie in festa”. Ecco la dichiarazione di Andrea Ghiaroni:

“In occasione di Bambinopoli, il sindaco di Vignola Pelloni si è comportato da appartenente a una forza politica, la Lega, piuttosto che da amministratore di tutti. Com’è noto, alla richiesta avanzata dal Partito democratico di non consentire il comizio del leader della Lega Salvini nella domenica della Festa dedicata ai bambini e alle famiglie, il sindaco rispose che non aveva mai negato una piazza a una forza politica e che, quindi, non l’avrebbe fatto neppure quella volta. Pelloni, in maniera evidente, ha la memoria corta. Riguardando la documentazione della nostra attività politica, ho trovato riscontro del fatto che proprio il sindaco, insediatosi da soli tre mesi, l’11 novembre del 2017 mi fece chiamare dal responsabile della Polizia municipale che mi avvertiva di come l’Amministrazione ritenesse inopportuna la presenza di un banchetto politico in occasione del 1° Trofeo internazionale di Scacchi. Noi avevamo chiesto di poter tenere un banchetto informativo sulla proposta di introdurre lo ius soli temperato, ma aderimmo alla richiesta del primo cittadino e mandammo mail e messaggi a iscritti e simpatizzanti per disdire l’appuntamento. Se avesse voluto, quindi, il sindaco avrebbe potuto fare lo stesso anche la domenica di Bambinopoli, solo che a parlare era il leader del suo partito e il primo cittadino ha preferito scendere in piazza con lui, a pochi passi dai bambini e dalle famiglie in festa. Con lui, in piazza, anche i consiglieri comunali di maggioranza, tutti pubblici ufficiali quindi, che sembrano non essersi accorti delle vessazioni a cui è stata sottoposta la giovane che aveva un cartello di protesta contro la presenza di Salvini. Sarebbe stato loro dovere intervenire e denunciare l’accaduto, ma anche su questo fronte tutto tace. Sostenere poi che piazza Braglia non era nell’area di Bambinopoli, quando chiunque conosca lo stradario di Vignola sa che si trova a pochi passi dalla manifestazione è veramente cercare di nascondersi dietro un dito! Come Partito democratico chiediamo che il sindaco dia spiegazioni di quanto accaduto in Consiglio comunale e chieda scusa ai cittadini vignolesi”.