Ecobonus in fattura, Serri “Danno per piccole e medie imprese”

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La consigliera regionale modenese del Pd Luciana Serri, presidente della Commissione Politiche economiche, è firmataria della risoluzione che chiede l’immediata abrogazione dell’art. 10 del Decreto crescita che, nei fatti, impone alle aziende di anticipare, sotto forma di sconto, la detrazione che spetta al cliente per gli interventi di efficientamento energetico e rischio sismico. “Un meccanismo – dice Serri – che comporta una disastrosa crisi di liquidità per centinaia di piccole e medie imprese e di artigiani, che costituiscono l’ossatura dei settori interessati”.

“Con la nuova normativa – sottolinea Luciana Serri – in sostanza si impone alle aziende di anticipare, sotto forma di sconto, la detrazione che spetta al cliente per gli interventi di efficientamento energetico e rischio sismico. Un provvedimento che aggredisce le piccole aziende che si occupano di edilizia, impiantistica, serramentistica. In commissione Politiche economiche – prosegue la presidente di commissione Serri – nei giorni scorsi ci siamo confrontati con le associazioni di categoria, CNA e Confartigianato, e non ci nascondiamo la gravità della situazione. Occorre un intervento nazionale tempestivo”. La disposizione ha creato viva e unanime preoccupazione fra le rappresentanze imprenditoriali perché questo meccanismo comporta una disastrosa crisi di liquidità per centinaia di piccole e medie imprese e di artigiani, che costituiscono l’ossatura dei settori interessati. In Emilia-Romagna le imprese potenzialmente coinvolte dal nuovo meccanismo di riconoscimento degli ecobonus sono oltre 65.000, di queste circa 48.000 sono artigiane mentre a Modena i numeri diventano 10.500 e 7.200. La stessa Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha evidenziato come la norma possa produrre una potenziale ma significativa distorsione del mercato, poiché solo i fornitori più strutturati e dotati di elevata capacità organizzativa e finanziaria saranno nelle condizioni di anticipare la liquidità necessaria ad integrare lo sconto, nonché di avere sufficiente capienza fiscale per utilizzare in compensazione il credito di imposta. In sostanza la formulazione dell’articolo 10 scarica sulle imprese grande parte dell’onere finanziario derivante dal costo dell’intervento, con l’effetto di escludere dal mercato quelle medio-piccole, che solo per scarsa liquidità finanziaria non saranno in grado di praticare lo sconto o di cedere il proprio credito ai fornitori, premiando in questo modo i grandi gruppi industriali e delle principali multiutility, oggi fortemente presenti nel mercato della fornitura di prodotti e nell’offerta di servizi relativi all’ecobonus, sisma bonus e bonus casa. “Per questo ho firmato la risoluzione, primo firmatario Paolo Calvano, che chiede – conclude Luciana Serri – una immediata abrogazione dell’Art. 10 o, comunque, una riscrittura della norma che non faccia ricadere sulle imprese l’onere finanziario dell’intervento e che eviti l’effetto distorsivo del mercato a svantaggio delle imprese di piccole e medie dimensioni. Occorre anche monitorata la situazione delle piccole e medie imprese interessate dal provvedimento al fine di raccogliere le informazioni utili per cogliere tutti gli impatti quantitativi e qualitativi del provvedimento”.