Caregiver, Patriarca “Finalmente il testo unificato del disegno di legge”

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Una buona notizia arriva dal Parlamento in occasione del Caregiver day 2019, che si apre ufficialmente, sabato 11 maggio, a Carpi con il convegno “Dare cura, in una nuova dimensione della domiciliarità”: il Comitato ristretto, dopo un lungo lavoro, ha messo a punto un testo unificato di disegno di legge per il riconoscimento e il sostegno ai caregiver familiari. Ne dà notizia il senatore modenese Edoardo Patriarca, capogruppo Pd in Commissione Lavoro, presentatore del disegno di legge Pd e componente del Comitato ristretto. Ecco la sua dichiarazione:

 

“Prosegue il cammino parlamentare per ottenere il riconoscimento legislativo della figura del caregiver, colui che assiste con continuità un proprio familiare disabile o non più autonomo. Proprio in occasione del caregiver day 2019, possiamo annunciare la conclusione del lavoro del cosiddetto Comitato ristretto, di cui faccio parte, ovvero di quell’organismo chiamato a costruire un testo unificato dalle sei proposte di legge in materia presentate, a inizio legislatura, da Pd, Lega, M5stelle e Forza Italia. Il disegno di legge, frutto di un impegno e un confronto lungo e comprensibilmente non semplice con numerose audizioni svolte in Commissione lavoro, è una base di partenza, direi in buona parte condivisibile. Ora dovrà passare il vaglio del Ministero dell’Economia e delle Finanze per quanto attiene le coperture economiche necessarie ad attuare gli interventi previsti e, poi, sarà compito di questa maggioranza, visti i numeri che ha in Parlamento, portarlo all’approvazione. Ritengo che il testo sia suscettibile di ulteriori miglioramenti nel confronto nelle due Camere, ma anche che una legge che regola la figura del caregiver familiare sia ormai indispensabile. La Regione Emilia-Romagna, adottando un proprio provvedimento normativo, ha fatto da apripista, altri enti locali l’hanno seguita, ma ora serve una norma nazionale che preveda disposizioni omogene per tutto il territorio per garantire il riconoscimento del lavoro di cura, troppo spesso invisibile, ma prezioso, svolto nel nostro Paese da oltre sette milioni di persone, in gran parte donne. Occorre riconoscere loro tutele, non solo previdenziali, ma anche fiscali; sostegno alla possibilità di conciliare il lavoro di cura con quello fuori casa, e valorizzazione delle competenze maturale sul campo. I governi di centrosinistra hanno istituito un apposito Fondo nazionale per il lavoro di cura, ora questa maggioranza si attivi per prevedere una corsia preferenziale al disegno di legge”.