Salario minimo, Patriarca “La nostra proposta contro il lavoro povero”

Dai parlamentari, slider

Oggi il Partito democratico ha presentato, presso la sede del Senato, alla presenza del segretario nazionale Nicola Zingaretti, il disegno di legge su giusta retribuzione e salario minimo. Un lavoro importante, opposto a quello messo in campo dal Movimento 5 stelle, che ha raccolto il consenso delle organizzazioni sindacali e imprenditoriali e che è stato seguito personalmente dal senatore modenese Edoardo Patriarca, capogruppo Pd in Commissione Lavoro. Ecco la sua dichiarazione:

“Per individuare soluzioni efficaci non è sufficiente pensare di importare modelli sperimentati altrove, bisogna guardare a quelle che sono le reali condizioni di vita e di lavoro nel nostro Paese. E’ per questo che il Partito democratico ha messo a punto un disegno di legge di contrasto al lavoro povero che non si limita a prevedere una cifra di salario minimo uguale per tutti i lavoratori, tutte le zone territoriali e tutti i settori, ma prevede un meccanismo che tiene conto della realtà italiana dove, già nel 2017, ben il 12,2% dei lavoratori era a rischio povertà. I più deboli nel mercato del lavoro come giovani, donne, lavoratori con bassa istruzione e bassa qualifica, immigrati sono troppo spesso sottopagati. Proporre però un modello troppo rigido potrebbe avere la conseguenza di indebolire il livello generale di tutela dei lavoratori per effetto della fuga dalla contrattazione collettiva. Ecco perché, dopo un lavoro lungo di confronto nel merito con i rappresentanti dei lavoratori e delle imprese, abbiamo messo a punto un modello articolato che prevede il riconoscimento del valore legale dei trattamenti minimi contrattuali previsti dai contratti collettivi di lavoro e l’introduzione di un salario minimo legale per le tipologie di lavoro prive di copertura contrattuale. Occorre nel contempo rafforzare il sistema della rappresentanza, attraverso meccanismi certi e condivisi di misurazione della rappresentatività delle organizzazioni sindacali e datoriali, evitando la proliferazione di contratti-pirata firmati da organizzazioni prive di effettiva rappresentatività. Anche per questo proponiamo l’istituzione presso il Cnel di una apposita Commissione paritetica per la rappresentanza e la contrattazione collettiva. Riteniamo, insomma, con questo disegno di legge di portare alla discussione del Parlamento una proposta valida, che tiene conto delle peculiarità del mercato del lavoro italiano, comprese le sue evidenti storture, e che può contribuire al contrasto della diffusione del lavoro a basso salario, una piaga che tiene i lavoratori in condizioni di minorità, ricatto e, di conseguenza, nell’impossibilità di migliorare, con il proprio impegno, le proprie condizioni di vita”.