Cohousing, Fasano: “Sbloccata la situazione, ora tocca al Mise”

Modena

Il cohousing di via Divisione Acqui verso la soluzione, ora l’ultima parola spetta al Ministero per lo Sviluppo economico. Il Consiglio comunale di Modena, alla presenza di alcuni cittadini interessati dalla vicenda, ha approvato all’unanimità la delibera presentata dall’assessora Vandelli e un ordine del giorno presentato dal consigliere Tommaso Fasano del Partito democratico (firmato anche da Sinistra Unita per Modena, Cambia Modena, Movimento 5 Stelle e Modena Bene Comune) relativi alle clausole integrative e alle modifiche della convenzione originaria che rendono più vicina la soluzione della vicenda. Ecco la dichiarazione di Tommaso Fasano:

“La vicenda del cohousing di via Divisione Acqui, passata per il fallimento della cooperativa costruttrice, è ora molto più vicina alla soluzione. Il Consiglio comunale ha approvato le clausole integrative e le modifiche della convenzione originaria, come richiesto dal commissario nominato dal Ministero per lo Sviluppo economico. Di fatto il Comune ha fatto tutto quello che poteva per sbloccare la vicenda, che ora torna nelle mani del Mise cui tocca, attraverso il commissario, dare il nulla osta definitivo per la vendita degli immobili ai promissari acquirenti. Tra questi ve ne sono diversi che avevano ricevuto un contributo all’acquisto dal bando giovani coppie della Regione Emilia-Romagna: abbiamo dunque chiesto anche alla Regione di garantire il contributo di 30mila euro a chi ne aveva diritto, evitando la richiesta di restituzione. Questo intervento residenziale che intendeva sperimentare il cohousing come nuovo modo di abitare nella nostra città, purtroppo è incappato nel problema legato al fallimento del costruttore, con venti famiglie che rischiano di vedere andare in fumo i loro investimenti. Il Comune ha deciso anche di eliminare il vincolo che due appartamenti avevano di restare a disposizione per 15 anni ad affitto agevolato, come misura per favorire una positiva soluzione della vicenda. Ora chiediamo al Mise di fare il più in fretta possibile a rilasciare il nulla osta per la vendita definitiva a chi ha il diritto di acquistare”.