Famiglie, Pd Carpi “Ritirare il disegno di legge Pillon”

Dai Circoli

Il Consiglio comunale di Carpi, nella seduta di giovedì 29 novembre, ha approvato un ordine del giorno, presentato dal Gruppo consiliare Pd, che chiede di ritirare il disegno di legge Pillon di revisione delle norme in materia di separazione, divorzio e affido dei minori. Hanno votato a favore, oltre al Gruppo Pd, anche il Gruppo misto, Carpi 2.0, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Astenuti i 5 stelle. Erano presenti in Aula le rappresentanti delle associazioni Udi, Cif e Vivere donna. Nota del Gruppo consiliare Pd di Carpi:

“Il disegno di legge presentato dal senatore leghista Pillon, se attuato, farebbe compiere un clamoroso balzo all’indietro al diritto di famiglia e alle tutele per le donne e i minori conquistate in decenni di battaglie e proteste contro un modello di famiglia patriarcale che aveva da sempre imperato nella nostra società. E’ per questa ragione che lo riteniamo non emendabile: è necessario, come chiediamo con il nostro ordine del giorno, che venga semplicemente ritirato dalla discussione parlamentare. Per questo invitiamo il sindaco e la Giunta a far arrivare la nostra presa di posizione al senatore Pillon, a tutti i parlamentari modenesi, al presidente e ai vicepresidenti del Consiglio, ai presidenti di Camera e Senato e alla Presidenza della Commissione Giustizia in cui il disegno di legge è incardinato. Nel testo del disegno di legge si usano parole come “bi genitorialità” che esprimono valori positivi e condivisibili sulle responsabilità educative di padri e madri per connotare poi provvedimenti e scelte politiche che vanno oggettivamente nella direzione opposta: le misure che verrebbero introdotte calpestano i diritti dei minori e del coniuge economicamente più fragile. Fa piacere che l’ordine del giorno abbia raccolto un consenso vasto in Consiglio comunale, a testimonianza di come il tema sia cruciale. Non ci meraviglia, invece, il voto dei 5 stelle: hanno “balbettato” la loro astensione con evidente imbarazzo, trincerandosi dietro il mantra “lo cambieremo”. Il disegno di legge va invece ritirato perché potenzialmente pericoloso e dannoso, soprattutto per i bambini, peraltro mai citati nel loro intervento dai consiglieri del Movimento. In maniera evidente le convenienze nazionali si impongono anche a livello locale e su questioni che, invece, dovrebbero imporre un surplus di attenzione e sensibilità sociale”.