Patriarca “No a forme subdole di controllo politico sul volontariato”

Dai parlamentari

La Corte costituzionale ha rigettato i ricordi delle Regioni Veneto e Lombardia sul codice del Terzo settore, in particolare la norma che riguardava la riorganizzazione dei Centri di servizio, ritenendo infondata la richiesta di un maggiore ruolo decisorio delle Regione in materia. In precedenza, la Corte Costituzionale aveva rigettato, in maniera analoga, il ricorso presentato dalle stesse Regioni sul Servizio civile nazionale. “La Corte ha ribadito – conferma il senatore Edoardo Patrairca – che il Terzo settore, pur perseguendo finalità di interesse generale, è un soggetto di natura privata, autonomo e non sottoposto al controllo della pubblica amministrazione”. Ecco il commento di Edoardo Patriarca:

“Per la seconda volta le Regioni Veneto e Lombardia vedono rigettati i loro ricorsi, prima quello sul Servizio civile, e ora quello sul Codice del Terzo settore, in particolare sulla riorganizzazione dei Centri di Servizio. Com’è noto, il nuovo Codice del Terzo settore ha previsto che l’Organismo Nazionale di Controllo (ONC), in autonomia, decida sul numero e sugli ambiti dei Centri di servizio per il volontariato, proponendo una nuova articolazione sul territorio, in base a quanto stabilito dall’articolo 61 dello stesso Codice (Dlgs 117/2017). Entro il 2019, i Centri saranno 49: ogni provincia avrà il suo Csv di riferimento, che potrà così pienamente “promuovere e rafforzare la presenza e il ruolo dei volontari nei diversi enti del Terzo settore”. Su questa decisione hanno fatto ricorso Veneto e Lombardia. La Corte Costituzionale ha ritenuto infondata la richiesta di riconoscimento di un ruolo decisorio maggiore delle Regioni in materia di promozione e controllo e ha ribadito che il Terzo settore, pur perseguendo finalità di interesse generale, è un soggetto di natura privata, autonomo e non sottoposto al controllo della pubblica amministrazione. In questo modo, la Consulta ha sottolineato, ancora una volta, il valore del principio costituzionale di sussidiarietà, della autonomia dei corpi intermedi, della autonomia delle organizzazioni di volontariato. Lo Stato “riconosce e favorisce” questi enti, ma non ha titolo per dire cosa devono fare. Siamo contro un ritorno a forme subdole di controllo politico sul grande mondo del volontariato. Veneto e Lombardia hanno anche provato a metter sotto controllo regionale il Servizio civile che coinvolge migliaia di ragazzi e ragazze. La Corte ha ribadito, invece, la vocazione nazionale del Servizio civile, affidando agli enti del Terzo settore, alla loro autonomia e capacità progettuale, il compito di ridare significato a quel concetto di “difesa della patria” non violenta che sta alla base di questa forma di servizio alla comunità”.