80esimo Leggi razziali, Pd “Anche a Modena le pietre d’inciampo”

Modena

L’80esimo anniversario dell’emanazione, da parte del regime fascista, delle leggi razziali è al centro di due distinti ordini del giorno presentati dalle consigliere comunali modenesi del Pd Federica Di Padova (Installazione di Stolpersteine a Modena) e Simona Arletti (Nell’80esimo delle leggi razziali Modena dice no al razzismo! – presentato insieme ad Art1-Mdp/Per me Modena).

Federica Di Padova – In occasione di questo tragico anniversario, chiediamo all’Amministrazione cittadina di promuovere l’installazione anche a Modena delle cosiddette “pietre d’inciampo” (Stolpersteine). Piccoli monumenti, ideati dall’artista tedesco Gunter Demnig, diffusissimi ormai in tutta Europa, realizzati in omaggio a ogni deportato di cui si sceglie di conservare la memoria. Sono di fatto dei sanpietrini con la superficie d’ottone, che riportano i dati identificativi del deportato, interrati nella zona prospiciente la sua ultima abitazione. In provincia di Modena furono una settantina gli ebrei arrestati in seguito al progressivo inasprimento della legislazione razziale che dall’originaria “persecuzione dei diritti” ben presto passò alla “persecuzione delle vite” come ci ricorda Michele Sarfatti. Il primo ebreo deportato dalla città di Modena fu l’antifascista Guido Melli, seguito dalla famiglia Coen (Giuseppe, Marcello e la moglie Ines) e poi Mario Fornari e Gino Jona. Molti furono imprigionati prima nel carcere di Sant’Eufemia, poi trasportati a Fossoli e, da lì, la maggior parte, ad Auschwitz dove non sopravvissero allo Shoah. Anche se il caso più noto rimane senz’altro quello dell’editore Angelo Fortunato Formiggini, morto suicida proprio in seguito all’emanazione delle leggi razziali. In loro memoria, anche Modena, installi le “pietre d’inciampo”, come monito, particolarmente importante in questo clima di odio e rancore montanti, affinché non accada mai più”.

Simona Arletti – Gli attacchi a stranieri ed immigrati, per il solo colore della pelle, avvenuti nel nostro Paese quest’estate devono far riflettere e indurre all’azione. Chiediamo, quindi, all’Amministrazione cittadina di aderire al programma delle Città interculturali del Consiglio D’Europa dell’Unione europea, impegnate a costruire, nei rispettivi territori, un modello di convivenza basato sull’integrazione tra persone di diverso retroterra etnico, religioso e linguistico. Si invitano, inoltre, Governo e Parlamento a non sottovalutare gli episodi che si sono verificati, e a impartire direttive alle autorità di pubblica sicurezza in modo che contrastino, con forza, questi fenomeni e lavorino per perseguire i responsabili. Si chiede, inoltre, all’Esecutivo di soppesare le ricadute concrete delle modifiche alla normativa sul permesso di soggiorno temporaneo e di carattere culturale. Perché ha ragione il presidente Mattarella quando, proprio in occasione degli 80 anni del “manifesto della razza” ha ricordato come “il veleno del razzismo continua a insinuarsi nelle fratture della società e in quelle tra i popoli. Crea barriere e allarga le divisioni. Compito di ogni civiltà è evitare che si rigenerino”.

Foto: dpa picture alliance