La “maxi moschea” e le false verità della Lega nord sul progetto

Dai Circoli

Il gruppo Consigliare PD di Castelfranco Emilia risponde alle falsità della Lega nord che si intesta una vittoria politica inesistente e ne spiega le ragioni.

Il progetto della costruzione del centro culturale islamico in zona Venturina – ben diverso dalla “maxi moschea” con cui si è tentato di terrorizzare i castelfranchesi – ha suscitato, dall’inizio alla fine del suo iter e come naturale, un dibattito molto acceso nella nostra comunità.
Per arrivare alla costruzione di tale centro culturale l’iter amministrativo consisteva essenzialmente nell’inserire, in una parte di un lotto consolidato destinato ad attività produttive, la previsione di uso U22 – luogo di culto. Il RUE – Regolamento urbanistico edilizio prevede l’inserimento di tale vocazione tramite variante al POC – Piano Operativo Comunale.
Nei mesi scorsi gli attuatori proprietari dell’area avrebbero dovuto presentare il Piano Urbanistico Attuativo. Non avendolo fatto entro i termini di tempo stabiliti e non avendo chiesto alcuna proroga la variante suddetta è stata stralciata. Nulla di più e nulla di meno. La scelta di interrompere il percorso non è stata quindi di nessun altro se non degli attuatori. Basta prendere gli atti in mano per verificare. Nessuna guerra di religione vinta dalla Lega. Il consiglio comunale non è il luogo nel quale si fanno le battaglie di religione ma è il luogo in cui si garantiscono i diritti e le libertà di tutti, all’interno delle norme e delle regole. Noi siamo per Diritti e Doveri uguali per tutti.
Oggi la Lega si attesta con ogni canale possibile una presunta “vittoria”: avere impedito la realizzazione di questo progetto. Una versione molto fantasiosa dei fatti è stata proposta in queste ultime settimane negli interventi in consiglio comunale, sul gruppo facebook locale (il cui regolamento – ricordiamolo – vieterebbe la propaganda politica) e sulle testate locali. Non basta sperare che ripetendo un concetto molte volte questo diventerà una verità.
Rimarchiamo anche che opporsi alla realizzazione di un centro culturale islamico, continuare quindi ad affermare un sonoro “no alla moschea” dicendo che si vigilerà per non far entrare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta e che la maggioranza “buonista” facilita ciò che non dovrebbe essere significa semplicemente andare contro la Carta Costituzionale la quale recita chiaramente all`articolo 20: “Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d`una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, ne` di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica ed ogni forma di attività”.
Evidentemente ci sono ancora forze che combattono, come se fossimo ai tempi delle crociate, la libertà di religione e che soffiando sul vento della paura cercano di accrescere i propri consensi. Il clima politico nazionale ovviamente offre un traino non indifferente, purtroppo siamo di fronte ormai da tempo ad un nuovo linguaggio che parla quasi esclusivamente alla pancia, di certo non propedeutico ad un dibattito politico sano. Passando da eleganti epiteti attribuiti a chi osa argomentare diversamente all’ormai classico ed incostituzionale “prima gli italiani”, si travisa in un lampo la realtà delle cose.
Il gruppo consigliare del Partito Democratico di Castelfranco Emilia.