Piano di Zona, Fasano “Conferma della centralità della salute”

Modena

Il responsabile per le Politiche sociali e Welfare della Segreteria cittadina del Pd modenese e consigliere comunale Tommaso Fasano commenta positivamente l’approvazione del Piano di Zona per il Benessere e la Salute 2018-2020 del Comune di Modena. Ecco la sua dichiarazione:

“Con l’approvazione del Piano di Zona per il Benessere e la Salute 2018-2020, il Comune di Modena ha confermato la centralità della salute nelle politiche sociali e la volontà di perseguire l’obiettivo attraverso una strutturazione che garantisca il maggior coordinamento possibile tra tutti i soggetti coinvolti e la sperimentazione di soluzioni innovative. Il Piano di Zona è lo strumento di programmazione con il quale il Comune definisce le politiche sociali e socio-sanitarie, costruendo un sistema integrato di interventi e servizi con il coinvolgimento dei cittadini e di enti interessati come AUSL, organizzazioni sindacali, Terzo settore ed altri soggetti pubblici e privati. Il percorso partecipato ha riguardato principalmente tre macro-temi (già individuati dal piano sociale e sanitario della Regione Emilia-Romagna): il contrasto alla povertà e all’esclusione sociale, il ruolo del Distretto come nodo per l’integrazione socio-sanitaria e l’individuazione di nuovi strumenti di prossimità e di intervento. I due aspetti più positivi del Piano di Zona sono la sempre maggiore integrazione, a livello distrettuale, tra servizi sociali e sanitari, e la definizione di un set di indicatori per analizzare il valore degli interventi nel tempo. Entrambe le operazioni vanno a beneficio dei cittadini modenesi, sia sul breve termine grazie a una maggiore sinergia tra i diversi servizi erogati, sia sul medio-lungo termine in virtù della capacità del sistema di ricalibrare la propria offerta in base ai risultati e alle eventuali nuove necessità emergenti. Una menzione particolare deve poi essere rivolta alla sperimentazione del Community Lab, un sistema di partecipazione attiva promosso dalla Regione (già sperimentato in altri contesti) in cui cittadini, operatori del settore e volontari verranno coinvolti in un’analisi partecipata di contesti locali e casi concreti, allo scopo di individuare e confrontare le possibili risposte ai diversi bisogni collettivi della comunità, in particolare riguardo a budget di salute, caregiver e gruppi di mutuo- e auto-aiuto. Altre soluzioni degne di nota comprese nel Piano di Zona riguardano le opportunità offerte dalle Case della Salute come sedi della medicina di iniziativa, l’attenzione particolare ai primi mille giorni di vita e alla genitorialità e il nuovo strumento del budget della salute legato alla salute mentale. Anche in questo caso, un monitoraggio costante del funzionamento di questi nuovi servizi permetterà di inserirli in modo continuativo e sostenibile tra gli interventi disponibili per i cittadini. In generale, non deve esistere una contrapposizione tra servizi “tradizionali” e “innovativi”: una città come Modena ha bisogno di entrambi. Ciò di cui si avverte la necessità è una maggiore vicinanza dei servizi ai cittadini, che possano essere messi in condizione di comprendere le scelte ed esprimere le proprie opinioni. Percorsi come quello di Community Lab dimostrano che su questa esigenza i cittadini sono disponibili a mettersi in gioco in prima persona”.