Pd San Cesario “Intollerabili i miasmi che si diffondono in paese”

Dai Circoli

Il segretario del Circolo Pd di San Cesario sul Panaro Christian Mattioli Bertacchini giudica intollerabili i miasmi che si diffondono in paese. Ecco la sua dichiarazione:

“I miasmi di “carne marcia” che si diffondono in paese, nel 2018, con lo sviluppo che hanno raggiunto le tecnologie ambientali, non sono più tollerabili; oggi, infatti, si può (e si deve) coniugare le attività produttive, qualunque esse siano, con la tutela ambientale. Le imprese, pertanto, devono continuare a investire e fare una gestione attenta e responsabile degli impianti, adeguando anche i propri sistemi produttivi e organizzazione aziendale. Il problema delle “puzze”, che negli anni scorsi sembrava risolto, nell’ultimo periodo si sta ripetendo con una frequenza non più accettabile; se non c’è la responsabilità delle imprese, gli Enti preposti, ognuno con le rispettive competenze, devono intervenire. Condividiamo, pertanto, la decisione dell’Amministrazione che ha promosso i monitoraggi con A.R.P.A. per individuare con certezza la causa dei cattivi odori e ha convocato il tavolo tecnico con tutti gli Enti interessati, tra cui anche il Comune di Spilamberto. Cogliamo l’occasione anche per proporre che tale tavolo non si limiti solo alla “puzza di carne marcia” ma si occupi anche di tutti miasmi, compresi quelli presenti nei villaggi artigianali come La Graziosa. Se dovesse essere necessario chiediamo anche di affiancare ad A.R.P.A. un altro soggetto, come l’Università, per provare una volta per tutte a capire quale sia la fonte odorigena. Ai concittadini, invece, chiediamo di partecipare alla campagna di monitoraggio in quanto individuando con precisione la provenienza dei miasmi si potrà circoscrivere con maggiore precisione la zona di provenienza e, di conseguenza, facilitare l’individuazione del responsabile, obbligando a porvi immediato rimedio. Di sicuro riteniamo che una situazione come quella verificatasi nella serata di lunedì 4 giugno non debba più ripetersi”.