Venturelli “Dedicare percorsi didattico-culturali alla figura di Impastato”

Modena

Il consiglio comunale di Modena, nella seduta di giovedì 10 maggio, ha approvato un ordine del giorno, condiviso da Pd e Art.1 Mdp/Per me Modena, dedicato alla divulgazione della memoria di Peppino Impastato, prima firmataria la consigliera comunale del Pd Federica Venturelli. Ecco la sua dichiarazione:

“Il 9 maggio si ricordavano i 40 anni non solo dell’uccisione di Aldo Moro, ma anche del giornalista antimafia Peppino Impastato. Entrambi sono stati, doverosamente, ricordati dal Consiglio comunale modenese. Entrambi, pur nei rispettivi ambiti, ci lasciano una preziosa testimonianza di vita e di impegno dalla parte della legalità e dello Stato. Peppino Impastato era nato in una famiglia mafiosa, ma ha poi dedicato tutta la sua giovane vita a lottare e denunciare il malaffare gestito dalle mafie. Le cosche, mandante Badalamenti, lo faranno uccidere, tentando malamente di mascherarne l’omicidio. Solo l’impegno del fratello e della madre, dopo anni, riuscirà a fare chiarezza sull’intera vicenda. La figura di Impastato può insegnare ancora tanto alle nuove generazioni: è per questa ragione che, con l’ordine del giorno presentato in Consiglio comunale, auspichiamo l’avvio di una serie di azioni che si inseriscono nel percorso a sostegno della legalità e della trasparenza che, da tempo, il Comune di Modena ha avviato. Grazie alla collaborazione con istituti scolastici, la nostra Università e le associazioni impegnate su questi temi, si possono impostare percorsi didattico-culturali dedicati alla figura di Impastato. Tali percorsi possono essere inseriti, quindi, anche nella programmazione di Memo. Più in generale, però, occorre valutare l’ipotesi di creare progetti strutturati e continuativi volti a diffondere la conoscenza dei fenomeni legati alla criminalità organizzata, sia nazionale che internazionale. Si tratta di progetti che dovranno essere accessibili sia alle scuole che alle associazioni e singoli cittadini impegnati nella promozione della cultura della legalità. Sarebbe estremamente significativo se questi progetti potessero trovare una sede nell’immobile confiscato alle mafie che si trova a Modena in via Anderlini. Il Comune di Modena ne ha già richiesto la possibilità di riutilizzo a fini sociali e questo, nel ragionamento complessivo della maggioranza, potrebbe prefigurare un uso al contempo simbolico ed efficace dell’immobile. I fondi per il suo funzionamento dovrebbero essere reperiti attraverso la partecipazione a bandi regionali, nazionali ed europei, in modo da garantire continuità al progetto”