Pd Cavezzo, venerdì sera siete invitati a “Dite la vostra”

Dai Circoli

Il Circolo Pd di Cavezzo ha organizzato, per la sera di venerdì 4 maggio, un incontro pubblico, aperto a iscritti, elettori e simpatizzanti, dal titolo “Dite la vostra”. L’iniziativa, ospitata presso Villa Giardino, prevede una suddivisione del lavoro in quattro tavoli tematici. Ogni venti minuti si passa al tavolo, e quindi all’argomento, successivo. Inizio fissato per le ore 20.45. Nel corso di una successiva serata si darà il resoconto delle opinioni raccolte. Ecco la nota del Pd di Cavezzo:

VENERDI’ 4 MAGGIO ALLE ORE 20.45 presso Villa Giardino il Pd di Cavezzo invita i propri simpatizzanti ad una serata intitolata “DITE LA VOSTRA”.
I partecipanti si divideranno su quattro tavoli di lavoro, ognuno su temi diversi:
– Attività produttive, lavoro e viabilità;
– Servizi sociali, sanità e volontariato;
– Scuola, cultura e politiche giovanili;
– Sport, sicurezza e vivibilità del territorio.
Munito di carta e penna, ognuno potrà dire e scrivere quello che ritiene sia meglio fare sull’argomento, poi, dopo 20 minuti, si passerà al tavolo successivo, e a seguire sino ad averli toccati tutti: 80 minuti di lavoro insieme nei quali buona volontà e fantasia avranno libero spazio. Non sarà una serata noiosa, alla quale seguirà una successiva serata prima dell’estate per dare il dovuto resoconto.

“Nonostante la sconfitta elettorale del 4 marzo scorso – dice Gianni Cavicchioli, segretario del Circolo – il Partito democratico di Cavezzo non si arrende a quella che sembra una tendenza al “cambiare tanto per cambiare”. Noi non siamo “apparato”, non siamo “casta”. E’ vero che amministriamo da anni il nostro paese, ma ne siamo orgogliosi perché, senza andare troppo indietro in una storia della quale non abbiamo comunque nulla da rinnegare, ci basta guardare agli ultimi dieci anni per ritenere di avere amministrato bene, nella ordinaria e soprattutto nella straordinaria amministrazione che il terremoto del 2012 ha determinato. E tutto questo non “di mestiere”, anzi, sacrificando magari il mestiere o comunque il proprio tempo libero, in cambio di poco o spesso di nulla”.