“Un appello all’unità e alla responsabilità del Partito democratico”

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I segretari provinciali del Partito democratico di Modena Davide Fava, di Reggio Emilia Andrea Costa e di Ravenna Alessandro Barattoni hanno firmato un appello congiunto che richiama all’unità e alla responsabilità del Partito democratico. Eccone il testo:

Il voto del 4 di marzo ha determinato una situazione di stallo istituzionale tale per cui le così dette forze vincitrici alle urne non paiono in grado di governare. La prolungata assenza di un governo o una soluzione populista metterebbe il Paese in condizioni di ulteriore difficoltà, tanto più di fronte alle scadenze della politica europea, all’evolversi della situazione internazionale e all’esigenza di non danneggiare la pur debole ripresa economica.

Questo è pertanto un momento particolarmente delicato anche per la vita del nostro partito e, quindi, sentiamo il dovere di lanciare un appello ai nostri dirigenti e a tutti coloro che hanno a cuore le sorti del Partito democratico.

Riteniamo fondamentale che il Pd ritrovi l’unità ed esca dalle diatribe congressuali e dai personalismi che sembrano avere caratterizzato anche questo ultimo periodo dopo la sconfitta alle elezioni politiche del 4 marzo. La politica dell’ultimo congresso si è esaurita e dopo tre sconfitte consecutive, al referendum costituzionale, alle elezioni amministrative e alle elezioni politiche, è necessario discutere con tutti gli iscritti le ragioni dell’insuccesso e al tempo stesso riprendere l’iniziativa politica del partito nelle istituzioni e nel Paese.

Oltre agli appuntamenti politici nazionali dobbiamo già guardare alla scadenza delle elezioni amministrative ed europee del 2019. Oggi più che mai occorre riannodare i fili con la società e quei mondi che non si riconoscono più nel progetto politico del Partito democratico. Tale risultato può essere raggiunto solo se l’intera classe dirigente si assumerà la responsabilità di guidare un percorso democratico basato su toni pacati, posizioni comprensibili, unità di intenti chiara e incontrovertibile. Elementi necessari oggi anche per poter reagire in un agone politico nel quale prevalgono l’ambiguità, il personalismo e la strategia delle fake news. Per fare questo è necessario scegliere un percorso adeguato volto al raggiungimento di due precisi obiettivi strutturali:

Rilanciare il Partito: Occorre ridefinire e rilanciare il progetto politico del Pd che, mai come oggi, deve riaffermare la democrazia come valore e prassi per la sua vita interna e per la politica nazionale. Democrazia intesa come via per la produzione e tutela dei diritti, la costruzione delle opportunità e il superamento delle disuguaglianze. Diritti ed opportunità per tutti, a partire da coloro che si sono sentiti e si sentono esclusi e indifesi. E’ ora che il Partito Democratico s’interroghi su come rendere accessibile e riconosciuta l’idea di società aperta, inclusiva e giusta che abbiamo pensato. La stessa idea di Europa, dove vecchie e nuove destre ripropongono egoismi nazionali e sociali, ha bisogno di un PD che ritrovi la sua capacità di iniziativa internazionale
Rinnovare l’Italia: Non ci si può limitare a discutere se stare all’opposizione o garantire appoggi a fantomatici governi tecnici, del presidente o politici, occorre entrare nel merito di temi e proposte di quello che potrebbe e dovrebbe essere un progetto di governo per il Paese e su questa base definire l’interazione con le altre forze politiche. L’Italia intera merita che il dibattito torni alla politica, non si limiti ai veti sui singoli esponenti. E soprattutto l’Italia merita un Partito democratico capace di essere bastione della politica e non di semplice testimonianza, arroccato in posizione attendista o peggio aventiniana. Un Pd alternativo alla destra e capace di raccogliere intorno a una cultura di governo e di cambiamento le forze di centro-sinistra, democratiche, ambientaliste, femministe e autonomiste sparse e sfiduciate
E’ dunque necessario un grande percorso di rielaborazione e rilancio che per natura trascenda la scelta del segretario e si basi su un progetto di lungo periodo. Evitiamo, dunque, come elementi esiziali per l’intero partito, tutte le occasioni che possano reiterare scontri interni che già tanto ci sono costati.

Se si condivide la necessità di rielaborare e rilanciare il progetto che il Partito democratico ha per il Paese diviene prioritaria la modalità con cui ridefinire la piattaforma dei valori più che la scelta del segretario e per questo motivo riteniamo che debba essere data piena delega a chi esercita la funzione di segretario per:

avere operabilità politica per rappresentare il Pd in questa fase delicata per il partito e per il Paese.
coinvolgere gli iscritti, mediante gli organismi e gli strumenti previsti dal regolamento, nella discussione politica sull’esito del voto e sulle scelte da compiere in questa fase per l’interesse del Paese.
Impostare e farsi garante di un percorso di rilancio del progetto politico del Pd che veda il congresso, come la normale sede di sintesi di proposte sinergiche e di contenuto e da tenersi senza interferire con le prossime scadenze elettorali.

Davide Fava, segretario federazione provinciale di Modena

Andrea Costa, segretario federazione provinciale di Reggio Emilia

Alessandro Barattoni, segretario federazione provinciale di Ravenna