Forestazione urbana, Arletti “Modena apripista a livello nazionale”

Modena

“Con il bosco urbano di Vaciglio e quelli previsti con le risorse programmate per il 2019 e il 2020, Modena potrebbe diventare città leader nazionale nell’impegno all’azione sui temi della forestazione urbana”: ne è convinta la consigliera del Comune di Modena e responsabile Ambiente del Pd cittadino Simona Arletti che lamenta come purtroppo i temi ambientali non sembrino essere al centro di questa campagna elettorale. Ecco la sua dichiarazione:

“Pozzi di assorbimento di carbonio”: così possono essere definiti i boschi urbani che nelle nostre città assolvono al difficile compito di contrastare i cambiamenti climatici. I boschi urbani rientrano nella definizione di “carbon sink”, cioè meccanismi di rimozione dell’anidride carbonica (CO2), causata dalle attività dell’uomo, che provoca un «effetto serra» e causa l’innalzamento della temperatura media del pianeta. Il compito è assolto naturalmente dalla fotosintesi clorofilliana, proprio per questo piantare e preservare foreste da deforestazioni e incendi è uno dei metodi più semplici ed economici per contrastare i cambiamenti climatici. Le città hanno la responsabilità di guidare il cambiamento: sono le maggiori responsabili dei cambiamenti climatici e hanno la responsabilità e anche l’opportunità di diventare “parte integrante della soluzione”. Incrementare le foreste e gli alberi nelle città può aiutare ad assorbire CO2, ridurre l’inquinamento, il consumo energetico e l’effetto “isola di calore urbano”, rendendo le città più sicure, piacevoli e salubri. Soltanto grazie a un movimento globale sulla forestazione urbana si potrà garantire il rispetto dell’obiettivo stabilito dalla COP21 di Parigi, che prevede di contenere la temperatura mondiale. E in questa direzione va l’appello alla forestazione urbana lanciato da Stefano Boeri Architetti, il noto studio milanese che ha progettato il Bosco Verticale di Milano, per chiedere un impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nei processi di pianificazione e sviluppo urbanistico, affinché la forestazione urbana possa diventare una priorità nell’agenda internazionale dei Governi e delle istituzioni internazionali e locali. Modena è già dotata di oltre 200.000 alberi e di quasi 10 milioni di mq di verde di cui circa 3 milioni di mq di verde a evoluzione naturale (forestazione in aree adiacenti a grandi arterie viabilistiche e legata all’attuazione della legge Rutelli sugli alberi piantati per ogni nuovo nato), oltre 5 milioni di verde di servizio (parchi), 400mila mq di verde in aree protette e quasi 1 milione di mq di verde di arredo. Le tabelle dell’Agenzia per l’Energia di Modena (che ha già portato in Commissione consiliare la riduzione del 11,9% delle emissioni CO2 in attuazione del Patto dei sindaci) stimano una riduzione in CO2 di -5,5 tCO2/ha/anno o 0.003 tCO2/pianta/anno. Modena, con il Bosco Urbano di Vaciglio e quelli previsti con le risorse (450mila euro) messe a bilancio nel 2019 e 2020 potrebbe diventare quindi città leader nell’impegno all’azione sui temi della forestazione urbana, avendone le basi, le competenze e scegliendo di innovare in modo incisivo l’opera di forestazione della città!”