Linea gotica, Serri “Valorizziamo questo patrimonio con la Toscana”

Dalla Regione

“La Regione Emilia-Romagna si adoperi per promuovere al meglio il patrimonio inestimabile rappresentato dai luoghi attraversati dalla Linea gotica”: queste le parole della consigliera regionale modenese del Pd Luciana Serri che, insieme al collega Enrico Campedelli, ha depositato, come prima firmataria, un’interrogazione alla Giunta regionale.

I luoghi attraversati dalla Linea Gotica sono ricchi di valli, acque, boschi, e soprattutto di storia. Bellissimi paesaggi, panorami mozzafiato, borghi medievali ed edifici rurali che rappresentano una straordinaria occasione di sviluppo e promozione culturale, turistica ed economica. «La Regione Emilia-Romagna si adoperi per promuovere al meglio questo patrimonio inestimabile» – queste le parole della consigliera regionale Pd Luciana Serri che, insieme al collega Enrico Campedelli, ha depositato, come prima firmataria, un’interrogazione alla Giunta regionale. «La nostra Regione è un territorio ricco di storia, – sottolinea la consigliera – nel quale sono presenti luoghi che riportano alla luce memorie passate e rappresentano una forte attrattiva per i turisti. Già da alcuni anni si sta lavorando attivamente per una crescita in chiave turistico culturale dei luoghi della Linea Gotica e nell’autunno scorso l’Assemblea Legislativa ha approvato una risoluzione che chiedeva di avviare la candidatura della Linea Gotica come Patrimonio Europeo». Per un decisivo salto di qualità adesso sarebbe importante che la valorizzazione della Linea Gotica venisse inserita all’interno di strategie comuni con altre regioni. «Con l’interrogazione depositata chiediamo alla Regione di inserire la promozione della Linea Gotica tra gli obiettivi del protocollo d’intesa esistente tra Toscana Turistica e APTServizi, e che ha come finalità proprio la valorizzazione della montagna tosco-emiliano-romagnola. – conclude Serri – Chiediamo inoltre di adoperarsi per prolungare questo stesso protocollo, che scadrà nel 2018, e di valutare di estendere il protocollo alla Liguria e alle Marche, entrambe attraversate dalla linea di confine del fronte appenninico durante la Seconda Guerra Mondiale. Si tratta di un itinerario con valore storico culturale a livello europeo, ed è necessario definire al meglio strategie comuni sul turismo».