Periferie, Lenzini “Sarà innesco di una riqualificazione più ampia”

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Il responsabile Trasformazione urbana e Smart city della Segreteria cittadina del Pd modenese e consigliere comunale Diego Lenzini commenta con favore il complesso intervento di riqualificazione che riguarderà la zona a nord della ferrovia e il cui cantiere è stato tenuto a battesimo dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Ecco la sua dichiarazione:

“Venerdì il primo ministro Paolo Gentiloni era in visita a Modena all’ex mercato bestiame, che sarà oggetto di una profonda riqualificazione. La scelta della visita è ricaduta su Modena perché parte del progetto sarà finanziato da quello che è stato chiamato ‘Bando Periferie’ e Modena, oltre ad essere, col suo progetto, arrivata sesta a livello nazionale, ora è la prima ad aprire il cantiere. Segno tangibile di come il tema della rigenerazione sia centrale per questa Amministrazione. 59 milioni di euro di cui 18 finanziati dal bando. L’intervento si estenderà su 40mila metri quadrati ed è situato in una zona strategica per l’area a Nord della città. E’ prevista la realizzazione di una casa della saluta, di un nuovo data center, di nuove aree verdi e una connessione ciclabile che permetterà di arrivare direttamente in centro. Tale intervento però non è da leggersi come fine a se stesso, ma come innesco di interventi di rigenerazione, anche privati, e quindi di una riqualificazione più ampia di tutta l’area al di sopra la ferrovia. Riqualificazione che ha l’ambizioso obiettivo di spostare il baricentro residenziale verso Nord. Modena è cresciuta, infatti, in maniera asimmetrica, quasi totalmente verso Sud con conseguenti problemi legati a mobilità e servizi. Quest’area che chiamiamo ‘periferia’ è in realtà a pochi passi dal centro e il progetto deve essere solo un primo passo per rendere attrattivo quel pezzo di città. Tutto questo grazie a l’ennesima buona iniziativa del Governo di cui poco si è parlato e che, forse era già stata dimenticata, ma che permetterà, invece, la riqualificazione di tante periferie d’Italia. Finanziamenti sulla rigenerazione che rendono sostenibili tali iniziative e che auspico non siano casi isolati, perché la rigenerazione, al fine di essere sostenibile e rendere possibili politiche abitative che non lasciano indietro anche le classi meno abbienti, non può prescindere da un importante intervento del pubblico”.