Vignola, Zagnoni “Un’Amministrazione senza idee su integrazione”

Dai Circoli

“Mi domando non solo se l’Amministrazione abbia cognizione della realtà, di chi frequenta gli asili, le scuole o le società sportive di Vignola, ma anche se abbia un qualche straccio di idea su come attuare delle politiche di integrazione serie per i ragazzi e le ragazze stranieri che già oggi vivono insieme a noi”: è quanto afferma la consigliera comunale del Pd Antonia Zagnoni dopo aver presentato in Consiglio comunale a Vignola una mozione ha sostegno del disegno di legge sullo ius soli. Ecco il suo commento:

“Durante l’ultima seduta del Consiglio comunale, ho presentato a nome del Gruppo una mozione a sostegno del disegno di legge sullo ius soli, attualmente in attesa di essere approvato dal Senato (dove giace da più di due anni). Il documento impegnava la Giunta a sostenere, nell’ambito dei propri poteri e competenze, il progetto di legge, a promuovere azioni positive di prevenzione della discriminazione e dell’intolleranza, e soprattutto a concedere, come atto puramente simbolico, la cittadinanza onoraria ai bambini nati in Italia da genitori stranieri e regolarmente residenti nel nostro comune. Mi aspettavo una certa rigidità, se non addirittura ostilità, dalla coalizione di centrodestra, che immaginavo essere piuttosto scettica su questo argomento; non mi aspettavo, però, di dover ascoltare parole così tristi provenire dai banchi della maggioranza. Sono tristi le affermazioni di un ex presidente del Consiglio comunale, che lega il tema della cittadinanza dei figli degli immigrati all’andamento del mercato immobiliare, chiedendosi quante case dovrà garantire lo Stato una volta approvata questa legge (e non si comprende il legame logico tra le due cose); sono tristi le dichiarazioni di una consigliera, e docente, che si «meraviglia» del nostro «buonismo» deludente, bollando la visione contenuta nel disegno di legge come «utopia» (senza avere la bontà, lei, di spiegarci quale sarebbe la sua proposta alternativa); sono tristi le considerazioni di un consigliere che immagina, dietro questa proposta, un complotto del Pd per allargare il proprio bacino elettorale, concedendo il diritto di voto agli stranieri (in realtà la legge si rivolge prevalentemente a ragazzi minorenni, che quindi non possono votare comunque fino a 18 anni). Mi rincresce che nemmeno il sindaco Pelloni abbia voluto cogliere lo spunto offerto dalla nostra mozione, bollandola senza mezzi termini come «ideologica». A questo punto mi domando non solo se l’Amministrazione abbia cognizione della realtà, di chi frequenta gli asili, le scuole o le società sportive di Vignola, ma anche se abbia un qualche straccio di idea su come attuare delle politiche di integrazione serie per i ragazzi e le ragazze stranieri che già oggi vivono insieme a noi”.