Vignola, Covili “Dalla variazione di bilancio la prova delle mezze verità”

Dai Circoli

Le mezze verità raccontate in campagna elettorale alla prova dei fatti della variazione di bilancio: la capogruppo Pd in Consiglio comunale a Vignola Paola Covili spiega perché il Gruppo non ha votato la delibera sull’ultima variazione di bilancio che ha confermato come, nonostante Pelloni avesse sempre sostenuto il contrario, la lotta all’evasione fiscale non ha dato i risultati annunciati. Ecco la dichiarazione di Paola Covili:

“Sapevamo che il sindaco Pelloni aveva basato una parte della sua propaganda elettorale su alcune autentiche fake news, come la presunta tendopoli del Bettolino, destinata a ospitare fino a mille profughi, ovviamente musulmani (qualcuno ne ha notizia?); ma oltre a questo, ci sono pure le tante, piccole mezze verità, informazioni opache e imprecise che hanno diffuso tra i cittadini alcune convinzioni assolutamente fuorvianti. L’ultima, in ordine di tempo, è emersa mercoledì scorso, durante la seduta di Consiglio in cui è stata deliberata l’ultima variazione di bilancio dell’anno. Una variazione, all’apparenza, simile a tante altre, con l’attribuzione di somme resisi disponibili da minori spese (cosiddette economie) a interventi che, di contro, richiedono maggiori risorse. Nulla di strano, se non fosse che le minori entrate (incassi non effettuati, in parole povere) derivano da somme «accertate» in bilancio di previsione ma non «incassate» nel corso dell’anno finanziario. Pe fare un esempio banale, è come se io dichiarassi di raccogliere, all’inizio della giornata di lavoro, 50 kg di ciliegie, e a sera me ne trovo solo 20: le ragioni possono essere diverse, ma sta di fatto che rimane una differenza di 30. Peccato che il sindaco, nel corso della campagna elettorale, abbia più volte vantato di aver svolto da assessore al bilancio un’importante lotta all’evasione fiscale (prima ICI e poi IMU) e di aver riportato nelle casse comunali ingenti somme (si parlava di qualche centinaio di migliaia di euro), mentre noi ribadivamo che si trattava di danari «accertati» e non «incassati». Peccato che abbiamo dovuto aspettare questa variazione di bilancio per appurare che avevamo ragione noi e che ai cittadini vignolesi, durante la campagna elettorale, sia stata raccontata una realtà delle cose un po’ diversa. Infatti abbiamo scoperto mercoledì che, rispetto a quanto preventivato a inizio anno, mancano all’appello svariate migliaia di euro: tutto ciò è normale? È normale raccontare ai cittadini delle mezze verità? Noi crediamo di no e per questo, pur non avendo nulla contro gli interventi finanziati con la variazione, non abbiamo votato la delibera: perché pensiamo che la politica esiga, sempre, trasparenza e onestà intellettuale”.