Vignola, Covili “La seduta di Commissione non ha chiarito i dubbi”

Dai Circoli

La sera di mercoledì 11 ottobre si è tenuta la seduta della prima Commissione consiliare che aveva all’ordine del giorno, come concordato durante l’ultimo Consiglio comunale, due punti sostanziali per la decisione dell’Amministrazione comunale di Vignola di recedere dal Corpo unico di Polizia municipale dell’Unione Terre di Castelli: l’audizione dei rappresentanti sindacali degli operatori (CGIL, CISL, SIOLPOL, SULPL), e la discussione del progetto definitivo di organizzazione del servizio su Vignola. Ecco il commento della capogruppo Pd in Consiglio comunale Paola Covili che ha partecipato ai lavori:

“Occorre sottolineare, innanzitutto, come quasi tutte le rappresentanze dei lavoratori (con la parziale eccezione del sindacato SIOLPOL) hanno mostrato forti preoccupazioni e perplessità circa la decisione della Giunta Pelloni. Tutti hanno evidenziato la mancanza di un progetto chiaro e concreto su cui confrontarsi, così come desta forte preoccupazione l’uscita di Vignola dal servizio in ordine ai futuri assetti gestionali e istituzionali dell’Unione. La revoca di una funzione così importante, hanno ribadito i sindacati, non è una risposta efficace ai problemi, che pure ci sono, specialmente in un momento in cui gli orientamenti nazionali e regionali spingono per una sempre maggiore integrazione dei servizi. Apprezziamo la volontà dell’Amministrazione di confrontarsi con i lavoratori in questa fase, e valutiamo positivamente l’audizione dei rappresentanti sindacali in Commissione: il problema è che questo confronto giunge in ritardo, e soprattutto si svolge sul nulla, dal momento che né ai consiglieri, né ai lavoratori è stato ancora consegnato un progetto definitivo da poter discutere. Se non altro, adesso sappiamo – in base alle dichiarazioni rese dallo stesso sindaco durante la seduta – che il nuovo progetto (il quale dovrebbe comprendere pure la convenzione con Savignano, ma anche questo non è chiaro) è curato dal dott. Paolo Cavicchioli: peccato che il primo cittadino ancora si rifiuti di dire chi abbia redatto il progetto originario, l’unico in possesso dei consiglieri e pubblicamente esposto nella seduta del Consiglio di mercoledì 27 settembre, nonostante gli sia stato domandato più volte. Una reticenza, quella del sindaco, ingiustificabile ed estremamente grave. La Commissione, infine, non è riuscita a sanare le numerose criticità e preoccupazioni emerse dalla lettura del progetto “tipo”, anzi, se possibile le ha addirittura aggravate: ancora oggi non abbiamo i dati precisi sulla possibile spesa futura, anche se occorre segnalare come, rispetto a un primo momento, la Giunta abbia riallineato i costi a quelli indicati nella vituperata relazione tecnica del comandante Venturelli e dei dirigenti Canossi e Chini; il sindaco non ha fornito rassicurazioni in merito a possibili esuberi, su come verranno redistribuiti gli agenti una volta revocata la funzione all’Unione, sulle premialità e il salario accessorio (che, bisogna rammentargli, difficilmente potrà essere più generoso); il sindaco, inoltre, continua a garantire futuri investimenti nel servizio, soprattutto per quanto riguarda le assunzioni: è consapevole (e lo ha spiegato a dipendenti e cittadini) che gli spazi occupazionali del Comune di Vignola riguardano tutto l’ente, e che per coprire i posti mancanti a causa dell’uscita dall’Unione sarà costretto a lasciare scoperti e sottorganico altri uffici e servizi? Insomma, dopo la Commissione siamo rimasti con una sola certezza: la confusione regna sovrana nella nuova Amministrazione vignolese”.