Sabattini “Approvate le nuove linee guida dei centri per il riuso”

Dalla Regione

Il consigliere regionale modenese del Pd Luca Sabattini è stato il promotore del percorso partecipato che mira ad allungare la vita utile dei beni di consumo. Nei giorni scorsi sono state approvate le Linee guida dei centri comunali del riuso. “E’ solo il punto di inizio – commenta Sabattini – in quanto il vero obiettivo è creare una vera e propria rete dei Centri e su questo lavorerò nei prossimi mesi”.

Sono state approvate le Linee guida dei centri comunali del riuso frutto di un percorso partecipato che, nei mesi scorsi, ha coinvolto oltre 80 amministratori comunali, 61 rappresentanti di società di gestione del servizio rifiuti attive sul territorio regionale, 34 esponenti di associazioni sindacali, ambientaliste e di categoria e che ha visto in prima linea il consigliere regionale modenese del Pd Luca Sabattini. «Sono molto soddisfatto per aver contribuito in prima persona a queste nuove linee guida dei Centri del Riuso – spiega Luca Sabattini – anche se è solo il punto di inizio in quanto il vero obiettivo è creare una vera e propria rete dei Centri e su questo lavorerò nei prossimi mesi. Il risultato raggiunto proviene da un percorso condiviso iniziato proprio a Modena insieme a coloro che si occupano della gestione di questi centri con i quali abbiamo presentato una modifica delle linee guida in un convegno a maggio. A seguire, dopo una seconda fase di ascolto, siamo arrivati a questa nuova delibera che punta allo snellimento della parte burocratica nella gestione dei Centri e soprattutto si inserisce all’interno della politica dell’economia circolare che mira ad allungare la vita utile dei beni di consumo oltre a creare luoghi per generare anche socialità e opportunità per soggetti più fragili. Queste direttive mirano alla riduzione complessiva dei rifiuti e soprattutto al potenziamento della rete dei Centri del riuso per promuoverne le attività e stimolare la nascita di nuovi. Per questo voglio ringraziare l’Assessorato per aver accolto queste modifiche e soprattutto le associazioni e i Comuni con i quali ho lavorato per arrivare al potenziamento di questo importante asset per il futuro dell’ecosistema regionale». I Centri per il riuso sono spazi attrezzati, sostenuti dalla Regione, gestiti direttamente o indirettamente dai Comuni per incentivare lo scambio di beni per il riutilizzo. In Emilia-Romagna sono 28 (in provincia ve ne sono 12, di cui due a Modena e uno a Bastiglia, Campogalliano, Castelnuovo Rangone, Nonantola, Novi, Pievepelago, Ravarino, San Cesario sul Panaro/Castelfranco Emilia, Soliera, Spilamberto e di prossima apertura a Formigine) e da oggi per i cittadini sarà più facile accedere grazie a regole più semplici per la consegna e il ritiro dei beni. I cittadini possono infatti consegnare ai centri beni usati integri e funzionanti a titolo gratuito: il ritiro di tali beni può essere gratuito od oneroso secondo quanto stabilito dal Comune, che può anche prevedere agevolazioni tariffarie per gli utenti del servizio. Dopo al massimo un anno, se il bene non è stato richiesto da nessuno, viene portato a un centro di raccolta rifiuti, recuperato, smaltito o, previo accordo con il Comune, può essere devoluto ad associazioni senza fini di lucro.