Ue-Africa, Kyenge “Migrazione e mobilità determinanti per la stabilità”

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E’ stato approvato con una larga maggioranza il parere della Commissione Libertà civili, giustizia e affari interni (Libe) al Parlamento europeo, su ”Strategia UE-Africa: un impulso per lo sviluppo”. L’europarlamentare modenese del Pd Cécile Kyenge era la relatrice del parere. Ecco la sua dichiarazione:

“La quasi unanimità del voto dimostra il grande senso di responsabilità che ha prevalso in tutti i gruppi politici, dai liberali ai cristiano democratici e sinistra passando per i verdi. Prendo atto del voto negativo e dell’astensione da parte di chi si ostina ancora a credere che il fenomeno migratorio vada bloccato e che non esiste nessun diritto ad emigrare. L’Europa e l’Africa hanno molto da guadagnare dal rafforzamento delle relazioni multilaterali, dai legami politici, oltre che economici, ma hanno anche molto da perdere qualora non riescano ad agire. Il messaggio che la commissione LIBE porterà al prossimo vertice UE-Africa che si terrà ad Abidjan il prossimo 27 e 28 ottobre è chiaro: la migrazione e la mobilità sono fattori determinanti sul piano economico, sociale e della sicurezza per la stabilità dell’Europa e dell’Africa. I due continenti hanno un interesse comune e una responsabilità condivisa nel gestire questi fenomeni e devono agire secondo i principi di solidarietà e di condivisione delle responsabilità. Abbiamo rinnovato il nostro appello per l’apertura di canali di migrazione sicuri e legali, compresa la concessione di visti umanitari, soprattutto per le persone più vulnerabili. Un punto fermo contenuto nel parere è il riconoscimento degli stessi diritti, le stesse libertà a chi fugge da conflitti, persecuzione e miseria. Abbiamo chiesto infine una cooperazione rafforzata nella lotta contro quelle che sono diventate orma sfide di dimensione globale: il terrorismo, la criminalità organizzata, il traffico e la tratta di esseri umani. Il parere approvato riconosce il potenziale del continente africano e dei suoi giovani e pone come base del dialogo e della cooperazione i principi democratici, lo sviluppo sostenibile, la good governance e l’uguaglianza di genere”.