Beni culturali, Ghizzoni “E’ legge la libertà di riproduzione”

Dai parlamentari

Il Senato ha approvato oggi, in via definitiva, il cosiddetto Dl Concorrenza. Il provvedimento contiene anche una norma specifica, relativa alla libera riproducibilità per motivi di studio dei beni bibliografici e archivistici, alla quale ha a lungo lavorato la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Cultura e relatrice in Commissione del Dl Concorrenza. Ecco il suo commento soddisfatto:

“Una norma di civiltà richiesta a gran voce dagli studiosi e dai ricercatori. Da oggi, infatti, è legge dello Stato la possibilità per i privati di riprodurre liberamente beni bibliografici e archivistici, senza necessità di autorizzazioni o del pagamento di un canone, sempre che l’uso sia per motivi di studio e ricerca e non a fini commerciali. Si tratta di un risultato “sfiorato” nel Decreto Art Bonus del 2014, nel quale fu liberalizzata la riproducibilità per le opere d’arte, finalmente, e che quindi arriva dopo 3 anni di pressioni e azioni parlamentari. Nel 2015, insieme al collega Rampi, ho presentato una specifica proposta di legge in merito, anche sostenuta dal movimento Foto libere per i beni culturali che, alla fine dell’anno scorso, ha raccolto 3mila firme in calce a un appello al Governo italiano e avvallato anche dal Consiglio superiore dei Beni culturali e paesaggistici: Nello scorso gennaio, ho presentato una interrogazione al ministro Franceschini in cui chiedevo che, nell’attesa di una norma nazionale, si potesse almeno intervenire in via amministrativa. La norma è stata poi inserita con apposito emendamento nel disegno di legge per il mercato e la concorrenza, di cui, finalmente, oggi arriva l’approvazione definitiva al Senato. Il provvedimento esplicitamente inserisce tra le ipotesi nelle quali non è dovuto alcun canone per le riproduzioni quelle di beni bibliografici e archivistici eseguite da privati per uso personale o per motivi di studio, fatta eccezione per i beni sottoposti a restrizioni di consultabilità, in ragione del loro contenuto sensibile. Inoltre, con riferimento alla libera divulgazione, con qualsiasi mezzo, delle immagini di beni culturali legittimamente acquisite, si elimina il divieto di utilizzo di tali immagini a scopo di lucro indiretto, al fine di consentirne la libera pubblicazione, ad esempio, all’interno di una pubblicazione scientifica”.