Davide Baruffi: Passi avanti contro la pirateria

Dai parlamentari

Settimana importante per la lotta alla contraffazione e alla pirateria online. L’approvazione della legge europea estende i poteri dell’Agcom nel contrasto della pirateria sulla rete, consentendo alle autorità di intervenire con immediatezza e porre fine alle violazioni del diritto d’autore. Un passo avanti deciso per il contrasto tempestivo ed efficace degli illeciti. Ecco la dichiarazione del deputato modenese Davide Baruffi:

È una settimana parlamentare importante per la lotta alla contraffazione e alla pirateria quella in corso a Montecitorio. E buona parte di questo lavoro ha un’impronta digitale e modenese. Lunedì scorso è infatti approdato in aula il documento conclusivo dell’indagine condotta nel corso dell’ultimo anno e mezzo dalla Commissione speciale sul fenomeno della contraffazione e della pirateria nel web – relatore il deputato modenese del Pd Davide Baruffi – e già approvata all’unanimità nel marzo scorso dalla Commissione stessa; mentre oggi, con l’approvazione della legge europea a Montecitorio, sono stati accolti un emendamento e un ordine del giorno – sempre a prima firma dell’onorevole Baruffi – che estendono i poteri dell’Agcom nel contrasto della pirateria sulla rete. L’emendamento, approvato senza voti contrari, consente all’Autorità di intervenire con immediatezza verso le piattaforme elettroniche “per ordinare in via cautelare di porre fine immediatamente alle violazioni del diritto d’autore”. Si tratta, rispetto alla modalità ordinaria di intervento, di un deciso passo avanti per il contrasto tempestivo ed efficace degli illeciti. Al tempo stesso si introduce un’altra novità assoluta nell’ordinamento: la possibilità per l’Autorità di imporre misure volte ad impedire la reiterazione dell’illecito. Accade spesso infatti che, dopo le segnalazioni e la sanzione degli illeciti, gli stessi possano essere facilmente ripetuti con semplici reindirizzamenti informatici; ed è naturale che i tempi di verifica e sanzione, per quanto brevi, siano sempre più lunghi di chi opera sistematicamente in ambito illegale, potendo magari giovarsi dell’extraterritorialità (la rete è per definizione globale, e quindi agibile da qualsiasi paese) e della sostanziale irresponsabilità delle piattaforme (motori di ricerca, piattaforme di commercio elettronico, social network, ecc.). Da oggi, attraverso un regolamento dell’Agcom, in Italia potrà essere invece sperimentata la prima forma di “notice and stay down”, imponendo quindi alle piattaforme non solo di rimuovere i contenuti illeciti, ma di adottare a quel punto accorgimenti e soluzioni che impediscano la riproposizione degli stessi sotto altre forme. Infine, con l’ordine del giorno presentato da Baruffi, sottoscritto dagli altri deputati Pd della Commissione anticontraffazione e accolto dal Governo, si impegna l’esecutivo ad agire in sede comunitaria per aggiornare una direttiva sul commercio elettronico obsoleta (risale al 2000, parlando di web un tempo geologico) e a dare migliore attuazione al recepimento italiano del diritto comunitario in termini di obblighi per le piattaforme elettroniche.  “Si tratta di provvedimenti piuttosto tecnici ma molto importanti – commenta con soddisfazione l’onorevole Baruffi – che offrono risposte da tempo attese dalle nostre imprese. È bene precisare che l’illegalità che stiamo contrastando è quella di organizzazioni criminali che distruggono ricchezza sana a danno delle nostre imprese, del lavoro di qualità, delle norme sul diritto d’autore e della libera e leale concorrenza. Se è vero che la legislazione comunitaria risulta complessivamente inadeguata è altrettanto vero che oggi abbiamo messo a segno alcuni risultati molto rilevanti: se ben interpretati e utilizzati potrebbero fare da apripista anche in ambito comunitario. Sono i primi risultati concreti di un lungo lavoro che ho condotto in Commissione e, nei prossimi giorni, la Camera sarà chiamata ad approvare la relazione più generale che ho curato per l’anticontraffazione: lì ci sono altre possibili indicazioni per proteggere le imprese e il made in Italy”.