Neofascismi, Liotti “Mantenere alta attenzione, approvare legge Fiano”

Modena

Il Gruppo consiliare del Partito democratico, con la prima firma della consigliera Caterina Liotti, ha presentato in Consiglio comunale a Modena un ordine del giorno in cui si ribadisce che il fascismo non è una semplice opinione politica, ma resta un reato da condannare fermamente, anche nelle nuove modalità con cui si sta diffondendo. Ecco la sua dichiarazione:

“Qui non si tratta di reati di opinione, perché il fascismo non è un’idea, è un crimine”: queste parole costarono la vita a Giacomo Matteotti, ma rimangono preziose anche oggi che rigurgiti neofascisti e neonazisti si vanno espandendo soprattutto tra le nuove generazioni, anche grazie ai social e alla diffusione di Internet. Eppure la Costituzione vieta la riorganizzazione del partito fascista, la Legge Scelba prevede il reato di “apologia del fascismo” e la Legge Mancino ne allarga l’applicazione all’odio e alla discriminazione razziale. In Italia, come in Europa, riscontriamo difficoltà di trasmissione ai giovani dei valori democratici e questo, insieme alla crisi socio-economica, aumenta il rischio di attecchimento di idee neofasciste e neonaziste. Secondo una recente ricerca dell’Anpi, c’è un aumento esponenziale di pagine Facebook connesse all’apologia del fascismo: ne sono state contate 3.750 di cui 485 prettamente apologetiche. Ogni mese nascono tra le 30 e le 40 nuove pagine con questi contenuti. Come Partito democratico ribadiamo che il fascismo è reato da condannare fermamente, non tollerabile in un Paese moderno, democratico e civile e che è importante aggiornare e inasprire le leggi relative all’apologia del fascismo per contrastare con più efficacia le modalità di diffusione online. Quindi, bene il lavoro che, anche in queste settimane, Forze dell’ordine e Magistratura stanno portando avanti, ma pensiamo che il Parlamento debba approvare celermente la proposta di legge, a prima firma del deputato Pd Emanuele Fiano e sottoscritta anche dalla nostra parlamentare Manuela Ghizzoni, che chiede l’introduzione nel codice penale del reato di propaganda di immagini e contenuti propri del partito fascista e del partito nazionalsocialista tedesco, con l’aggravante nel caso in cui il fatto sia commesso attraverso strumenti telematici e informatici. Invitiamo, pertanto, la Giunta a continuare a tenere alta l’attenzione sul tema, anche sostenendo e promuovendo iniziative formative ed educative sulla storia del ventennio fascista – in collaborazione con le realtà associative e culturali della città impegnate su questo tema e con le scuole di ogni ordine e grado della città – affinché possano mantenersi vivi i valori democratici e gli anticorpi al fascismo”.