Neofascismi, Ghizzoni “Combattere pericoloso clima nostalgico”

Dai parlamentari

Oggi, alla Camera dei deputati, è approdato all’esame dell’Aula la proposta di legge, a prima firma del deputato Emanuele Fiano e sottoscritta dalla deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, che introduce nel codice penale il reato di propaganda del regime fascista e nazista. Del tema si parlerà, sabato sera, alla Festa de l’Unità tra gli alberi, in corso di svolgimento a Carpi, nel dibattito dal titolo “L’antifascismo serve ancora?” a cui partecipa, insieme a rappresentanti dell’Anpi, la stessa deputata. Ecco il commento di Manuela Ghizzoni:

“I saluti romani al cimitero monumentale di Milano, la lista di chiara ispirazione fascista (con tanto di consiglieri comunali eletti) a Sermide-Felonica, il lido fascista a Chioggia, ma anche la pioggia di insulti via social in calce all’annuncio della pastasciutta antifascista del 25 luglio a Castelfranco Emilia. Non sono episodi isolati, ma il riflesso di un quadro sociale complessivo che sembra aver sdoganato idee e rimandi a un’ideologia che pensavamo condannata dalla nostra storia recente. Oggi approda in Aula alla Camera la proposta di legge, a prima firma del collega Fiano e da me sottoscritta, che punta a inserire nel codice penale il reato di propaganda del regime fascista e nazifascista, che diventa punibile con la reclusione da 6 mesi a 2 anni, con l’aggravante per il web. Secondo una recente indagine dell’Anpi, infatti, sarebbero ben 500 le pagine Fb che, nel nostro Paese, fanno esplicito riferimento al fascismo e diffondono contenuti razzisti e autoritari. Da una parte, comportamenti e oggettistica ispirati al ventennio della dittatura fascisti vengono percepiti come poco più che folkloristici, dall’altra fenomeni internazionali, come la globalizzazione delle merci e dell’economia e fenomeni migratori dall’Africa e dal Medio Oriente, vengono vissuti come invasioni che mettono in pericolo l’identità nazionale. Tutto questo contribuisce a creare un clima potenzialmente pericoloso, nostalgico di un’epoca non più riconosciuta, in larghe fasce dell’opinione pubblica, per quello che è stata tirannica, anti-democratica ed oppressiva. Non a caso i 5 stelle in Commissione hanno definito paradossalmente la proposta Fiano come liberticida, e dalla destra si urla al reato d’opinione. La nostra Repubblica è nata dalle ceneri della dittatura e oggi, più che mai, occorre ribadire i valori di libertà, democrazia e uguaglianza sanciti dalla nostra Costituzione. Il richiamo alla lotta di Liberazione, alle battaglie di chi ha sacrificato la propria vita per riguadagnare le libertà e i diritti cancellati, devono continuare a essere un monito a difesa della costruzione democratica che, in più di 70 anni, ha garantito una pacifica convivenza e un dialogo costruttivo pur nelle naturali reciproche differenze”.