Antimafia, Vaccari “Modifiche per una più efficace lotta alle mafie”

Dai parlamentari

Il Senato ha dato oggi il via libera al disegno di legge “Modifiche al codice antimafia e delega al Governo per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate”. “Si tratta di un provvedimento atteso – spiega il senatore modenese Pd Stefano Vaccari, componente della Commissione Antimafia – Le mafie sono sempre più aggressive e si muovono usando l’arma della corruzione. Importante, quindi, l’aver deciso di estendere le misure del codice anche alla corruzione, così come l’aver finalmente reso più  semplice l’utilizzo di 25 miliardi di beni sequestrati ai mafiosi per garantire sviluppo e lavoro”. Il provvedimento passa ora alla Camera. Ecco la dichiarazione di Stefano Vaccari:

“Il disegno di legge di riforma del Codice antimafia è il frutto di una iniziativa popolare a cui sono state abbinate diverse proposte di legge presentate da parlamentari del Pd. L’obiettivo principale della riforma è quello di estendere le misure contenute nel Codice antimafia anche alla corruzione. Le mafie, infatti, sono sempre più aggressive e si muovono con disinvoltura utilizzando l’arma della corruzione. Non è un caso che lo stesso procuratore nazionale Antimafia Roberti abbia proposto di inserire l’aggravante del metodo corruttivo nel reato di associazione mafiosa. Corposo il pacchetto di norme che sostengono il reale riutilizzo e la fruizione dei beni confiscati ai mafiosi. L’Agenzia nazionale per i beni confiscati viene riportata sotto la vigilanza del Ministero dell’Interno e potrà contare su una dotazione organica allargata a 200 unità di personale. Si potranno finalmente utilizzare 25 miliardi di beni confiscati per garantire sviluppo e lavoro ai territori. Innanzitutto, viene accelerato il procedimento giudiziario che dal semplice sequestro porta alla vera e propria confisca dei beni, in modo che le comunità possano fruirne.  Poi si consente il trasferimento agli Enti locali anche per finalità economiche, purché accompagnate dal vincolo del reimpiego dei proventi per fini sociali. In questo modo si dà una risposta concreta a quegli amministratori locali che avevano denunciato come insostenibile l’obbligo del riuso in caso di immobili fatiscenti, che abbisognerebbero di ingenti investimenti. Presso le Prefetture verranno istituiti i Tavoli permanenti sulle aziende sequestrate e confiscate, a cui siederanno anche i rappresentanti delle Istituzioni, delle associazioni economiche e di quelle dei lavoratori. In questo modo si favorisce la collaborazione degli operatori economici del territorio in modo da sostenere la continuità produttiva delle aziende e la salvaguardia dell’occupazione. Tra l’altro, l’amministratore giudiziario potrà anche avvalersi del supporto tecnico, gratuito, di imprenditori attivi nel settore in cui opera l’azienda o in settori affini. Incrementate anche le pene previste in modo da colpire la cosiddetta “mafia dei terreni”. Le modifiche apportate al codice antimafia, infine, aumentano le tipologie di soggetti considerati pericolosi e quindi passibili di vedersi applicate le misure di prevenzione, compresi gli indiziati dei più gravi delitti dei pubblici ufficiali contro la Pubblica amministrazione, a sottolineare la pervasività dei sistemi corruttivi”.